Nel fine settimana del 19 e 20 novembre, in oltre 700 piazze italiane, i volontari di Telefono Azzurro promuoveranno l'iniziativa "Riaccendi l'Azzurro", consegnando una candela a chiunque vorrà sostenere l’impegno a favore di bambini e adolescenti e dire no alla violenza sull'infanzia.

Il 20 novembre si celebra la Giornata Internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza e con questa iniziativa, Telefono Azzurro vuole sensibilizzare l'opinione pubblica sul  problema della violenza sui minori e finanziare il proprio sostegno a supporto di ancora troppi bambini e adolescenti vittime di situazioni di disagio e violenza, continuando così la propria opera trentennale sia tramite l'ascolto che l'intervento diretto.
 
Un problema, quello delle violenze contro l'infanzia, non certo superato. Secondo World Health Organization, in Europa si stima siano 18 milioni i bambini vittime di abusi sessuali, 44 milioni i bambini vittime di abusi fisici e 55 milioni coloro che subiscono abusi psicologici. Negli Stati Uniti è frequente che tali tipi di violenze causino la morte del bambino (più di 2 bambini su 100.000), nella quale è coinvolto nel 79% dei casi un genitore (fonte: Children’s Bureau-U.S. Department of Health & Human Services).
 
Nell'ultimo anno, in Italia, Telefono Azzurro ha gestito, in media, quasi 4 casi al giorno per episodi di violenza e abuso (in totale 1402 casi, il 35,3% sul totale delle segnalazioni, pari a 3977). Richieste di ascolto e di aiuto che per il 41,2% hanno riguardato bambini dagli 0 ai 10 anni, nel 32,1% preadolescenti (11-14 anni) e nel 26,8% adolescenti (15-17 anni). Il 26,4% dei casi ha riguardato, inoltre, episodi di abuso psicologico, il 26,2% abuso fisico e il 10,6% abuso sessuale.
 
Questo è quanto ha dichiarato sull'argomento Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro e docente di Neuropsichiatria Infantile: «La violenza, gli abusi e lo sfruttamento dei minori sono drammi silenziosi ancora troppo diffusi nel nostro Paese. I dati che abbiamo a disposizione rappresentano una sottostima del fenomeno: è ancora molto alto il numero dei casi che restano sommersi, ossia che non vengono denunciati. Per combattere questo fenomeno le vittime devono essere aiutate a parlare, a superare timore e vergogna, genitori e insegnanti devono essere formati a riconoscere correttamente i fattori di rischio e i primi segnali di un disagio. Per fare questo, Telefono Azzurro si impegna quotidianamente con le linee d'ascolto, nelle scuole e anche sulla rete, con strumenti come la chat che consentono di intercettare e prevenire situazioni di disagio o pericolo».