Il ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana, in audizione alla Commissione Affari sociali della Camera per illustrare le linee programmatiche di quella che sarà la sua azione di governo, aveva dichiarato:

«Rilevo, ancorché non siano questioni di mia strettissima competenza, come l’attuale assetto del diritto di famiglia non possa non tenere in debito conto che cosa sta accadendo, proprio in questi ultimi mesi, nella materia del riconoscimento della genitorialità, ai fini dell’iscrizione dei registri dello stato civile di bambini concepiti all’estero da parte di coppie dello stesso sesso, facendo ricorso a pratiche vietate dal nostro ordinamento, anche penalmente, e che tali dovrebbero rimanere, quali in primis la gestazione per altri (la cosiddetta maternità surrogata) e a tecniche, parimenti non consentite in base alla legislazione nazionale a coppie dello stesso sesso, quali la procreazione medicalmente assistita eterologa.»

Gli risponde oggi Imma Battaglia, storica attivista lgbt, con un post sul suo profilo facebook, facendo notare al ministro che «la giurisprudenza ha già riconosciuto la piena legittimità degli atti di nascita con due padri e due madri, e che "l'interesse del minore prevale sulla legittimità delle tecniche con cui è venuto al mondo" e quindi è impossibile qualunque azione prefettizia sullo stato civile.»

Per Battaglia, «il ministro il Ministro Fontana con le sue costernazioni anacronistiche, anticostituzionali, nonché anti europeiste, ribadisce il pensiero che è già noto sull'inesistenza dei figli delle coppie omosessuali alla ricerca dei consensi conservatori e integralisti.»

A sostegno della propria posizione, Imma Battaglia ricorda al ministro che Chiara Appendino ha dichiarato che continuerà a fare i riconoscimenti, ma soprattutto, gli fa notare come gli ha risposto in merito un altro membro del governo, Vincenzo Spadafora, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega a Pari Opportunità e Giovani, invita al dialogo e tenta una mediazione sulle posizioni del ministro.

«Su questi temi - ha detto Spadafora - è necessario andare al di là delle battaglie identitarie, perchè tutto questo incide realmente nella nostra società e coinvolge i più indifesi, i bambini. Non esistono infatti, bambini di serie A o di serie B, tutti devono essere tutelati.

Per questo la Corte Costituzionale, con la sentenza 162 del 2014, ha superato il principio espresso dalla legge 40 del 2004, per il quale vi doveva essere coincidenza fra genitorialità biologica e genitorialità sociale. Secondo la Corte Costizionale infatti, questo principio è illegittimo sul piano costituzionale e non costituisce un bene giuridico meritevole di protezione.

Il preminente interesse del minore - ha proseguito Spadafora - è l'unico principio che deve guidare tutte le scelte nella materia dello status familiare. Proprio per questo, secondo la giurisprudenza, è illegittimo il rifiuto dell’Ufficio di Stato Civile di iscrivere nei registri i bambini concepiti con tecniche di procreazione medicalmente assistita da coppie dello stesso sesso.

Invito il Ministro Fontana a fermare la propaganda ed aprire un dialogo culturalmente serio, di riflessione e di discussione, per evitare che il nostro Paese torni 10 anni indietro, contravvenendo anche alle indicazioni della Corte Costituzionale.»

Un avvio in salita, non c'è che dire, per Lorenzo Fontana ed il suo integralismo.