Nel gennaio del 2017, in vista delle elezioni presidenziali che si sarebbero svolte quell'anno,  François Fillon aveva vinto le primarie del partito repubblicano (di centrodestra) ed era, tra i possibili candidati, quello in testa a tutti nei sondaggi.

Ma a fine mese, Le Canard Enchaîné, la rivista satirica più letta e longeva di Francia, pubblicò la notizia che la moglie di Fillon, Penelope, in passato era stata assunta dal marito come assistente parlamentare per circa sei anni - negli anni '90 e 2000 - ma senza che effettivamente abbia mai svolto il lavoro per cui veniva pagata e per il quale avrebbe ricevuto, complessivamente, 831.400 euro.

Lo scandalo, o presunto tale, ha prima portato Fillon a perdere la corsa alle presidenziali, mancando l'accesso al ballottaggio per poco, e poi ad affrontare un processo per il quale quest'oggi è stata pronunciata la sentenza.

Fillon è stato dichiarato colpevole di aver pagato la moglie per un lavoro di assistente che lei non avrebbe mai svolto e per questo è stato condannato a cinque anni di prigione, tre dei quali sospesi. Anche la moglie è stata condannata, ma a tre anni con la sospensione della pena.

La sentenza diverrà esecutiva solo dopo l'appello a cui gli avvocati di Fillon hanno già annunciato che faranno ricorso.

L'argomento principale a sostegno della tesi di non colpevolezza? Il fatto che un tribunale non può stabilire quali siano i compiti che debba svolgere o meno una persona alle dipendenze di un politico e, pertanto, decidere se tali compiti costituiscano o meno un lavoro degno di essere retribuito. Di conseguenza, se un politico assume la moglie per svolgere tale compito, il fatto può anche essere ritenuto inopportuno, ma ciò non significa che sia illegale.

In Francia, a differenza delle normative interne al Parlamento europeo, la possibilità di assumere mogli, mariti, figli, cugini e cognati come assistenti parlamentari e metterli a carico del bilancio pubblico è tuttora, e da lungo tempo, un fatto assolutamente normale e legale, ma quelle persone devono poi lavorare davvero a supporto di un parlamentare, altrimenti si tratta di un impiego fittizio.

Quindi, condanna a parte, la vicenda non è affatto conclusa... mentre lo è la carriera politica di Fillon.