Ucraina e Medio Oriente: due conflitti senza un obiettivo che ne indichi la fine
Difficile comprendere la strategia dell'Occidente - Stati Uniti ed Europa (ammesso che l'Europa abbia una qualche voce in capitolo) - in relazione ai conflitti in corso ai confini della stessa Europa, considerando il tentativo di supportare un cessate il fuoco a Gaza, inondando al tempo stesso di armi e finanziamenti Israele che sta conducendo una guerra di aggressione, e quello di supportare l'Ucraina, addirittura con un numero maggiore di armi e finanziamenti, non solo per difendersi dall'invasore russo, ma anche per contrattaccare e invaderne il territorio.
Una strategia che si può riassumere come schizofrenica, ma che, da un punto di vista logico, ha comunque la stessa finalità: far proseguire i due conflitti, senza neppure far intravedere quale possa essere l'obiettivo prefissato per arrivare alla loro conclusione.
Pertanto, quello in Ucraina e quello in Medio Oriente sono al momento due conflitti che potrebbero durare all'infinito e che, come sta già accadendo, rischiano sempre di più di allargarsi... con la possibilità teorica e neppure tanto assurda, di dar vita ad un unico conflitto che veda confrontarsi tra loro quelli che, al momento, sono gli attuali sponsor di entrambi: da un lato Stati Uniti e Europa, dall'altro Cina e Russia.
Per chi non avesse letto le notizie a margine del conflitto in atto a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, i "diversamenti geni" che ricoprono gli incarichi istituzionali del cosiddetto Occidente democratico hanno consegnato la Palestina sotto la tutela cinese, con Pechino che ha fatto da garante all'ingresso di Hamas tra le fazioni dell'OLP, mentre l'Autorità Palestinese che governa (si fa per dire) in Cisgiordania prenderà parte alla prossima riunione dei BRICS, di cui la Russia tiene le fila.
Un "successo" diplomatico scontato per dei "saltafossi" che pretendono di rappresentare i valori della democrazia e del diritto internazionale umanitario, mentre al tempo stesso favoriscono apartheid e genocidio da parte dello Stato ebraico di Israele.
Anche la strategia in relazione al supportare Kiev nel difendersi dall'invasione russa è tutt'altro che lineare.
All'inizio del conflitto, gli Stati Uniti, che curano la "regia" di questa guerra, hanno praticamente impedito agli ucraini di difendersi non consegnando loro le armi minime sufficienti per evitare che i russi dilagassero a est e a sud... per evitarlo sarebbero stati sufficienti degli obici o armi analoghe con munizioni di precisione con un raggio di azione di 50 Km... tutte armi fornite in un secondo momento quando l'esercito di Mosca si è attestato e assestato negli oblast confinanti con la Russia.
Adesso, non solo l'occidente consegna all'Ucraina tutte le armi possibili e immaginabili, ma ormai non si fa più neppure scrupolo che Kiev le utilizzi per invadere le regioni russe al confine: oggi Krusk, domani Belgorod... E dopodomani quelle armi, inevitabilmente, inizieranno a colpire Mosca, mentre il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in una conferenza stampa, oggi ha dichiarato che la Russia sta modificando la formulazione della sua dottrina sull'uso delle armi nucleari.
Un'ultima considerazione anche sulle sanzioni inflitte alla Russia che avrebbero dovuto mandare a gambe all'aria Putin e il suo regime. Un buon esempio è rappresentato dalle compagnie aeree occidentali. Tali compagnie erano già in difficoltà per non poter sorvolare lo spazio aereo russo, avendo dovuto allungare di un'ora i voli diretti con la Cina, con un incremento dei costi di gestione per percorrere una rotta alternativa che interessa però varie nazioni del Medio Oriente.
Quelle nazioni però, causa l'intensificarsi del conflitto tra Hamas e Israele (che ha finito per interessare Libano, Siria e Iran), non è più possibile sorvolarle per problemi di sicurezza - non solo per i missili in transito, ma anche per la guerra elettronica (GPS spoofing) - così le compagnie aeree occidentali dovranno dire addio ai voli diretti verso la Cina che, invece, ringrazia sentitamente, perché le sue linee aeree, potendo transitare nello spazio aereo russo, non solo continuano a mantenere i voli in essere, ma stanno programmando pure di incrementarli a breve per l'aumento di passeggeri.
E questo è solo un esempio.
Nonostante tutto ciò, specialmente l'Europa che avrebbe interesse a fermare la guerra, non sta dicendo una parola in tal senso. È logico?