Marzo 2013. Crimi: «Nessuna fiducia in bianco. Noi non siamo stati vent’anni a non fare cambiamenti. Sono vent’anni che sentiamo dire queste cose.» Lombardi: «Sembra di essere in una puntata di Ballarò. Noi non incontriamo le parti sociali, perché noi siamo le parti sociali. Vogliamo avere noi un incarico di governo. Noi abbiamo una credibilità che i partiti non hanno più.»

Queste le risposte, insensate, che furono date a Pierluigi Bersani dai capigruppo del Movimento 5 Stelle durante le consultazioni per formare un governo nella precedente legislatura.

A quel tempo, Bersani proponeva un dialogo e un possibile accordo tra 5 Stelle e Pd, anche con un appoggio esterno, su possibili punti di un programma definito e concordato in anticipo. Sappiamo come è andata a finire e quali furono le conseguenze di quel rifiuto, con l'avvento al potere dei due Berlusconi, il padre Silvio ed il figlio Renzi.

Adesso, dopo cinque anni, il Movimento 5 Stelle è riuscito a comprendere che per governare l'Italia è necessario avere una maggioranza in Parlamento e, se un partito non ha da solo i numeri sufficienti, deve inevitabilmente finire per fare degli accordi con gli altri partiti.

Così scrive Di Maio sul blog del Movimento: "... proponiamo un contratto di governo come quello che viene sottoscritto dalle principali forze politiche in Germania dal 1961. E’ un contratto in cui scriviamo nero su bianco, punto per punto, quello che vogliamo fare, dove si spiega per filo e per segno come si vogliono fare le cose e in quanto tempo. Dentro si inseriscono tutti i dettagli delle cose che si devono fare, si firma davanti agli italiani e poi si realizza. Quello che c’è scritto è ciò che il governo si impegna a fare."

"Non è un accordo, né un’alleanza - prosegue Di Maio - è un impegno che forze politiche alternative, e anche distanti, assumono davanti ai cittadini, prendendosi la responsabilità di lavorare insieme per il bene degli italiani. Proponiamo di scrivere insieme questo contratto di governo alla Lega o al Partito Democratico."

E vivaddio! Finalmente il capo politico dei 5 Stelle si è deciso a parlar chiaro! Adesso la palla passa alle due forze politiche chiamate in causa, che hanno i numeri necessari (soprattutto la Lega) per assumersi "un impegno davanti ai cittadini, prendendosi la responsabilità di lavorare insieme per il bene degli italiani."

Comunque Di Maio lo voglia chiamare - impegno, contratto, trattato... - adesso non rimane che stare a vedere come e se Lega e Pd risponderanno.