Richard Gere è il nuovo nemico da battere per Salvini e Meloni
L'attore Richard Gere, protagonista di decine di film di successo conosciuti in tutto il mondo e che da decenni è promotore di numerose campagne per il pieno riconoscimento dei diritti umani, è stato ammesso a testimoniare nel processo che a Palermo vede Matteo Salvini imputato per il sequestro dei migranti a bordo della Open Arms.
Il fatto che l'attore e "attivista" americano sia stato chiamato a riferire quanto da lui visto nel periodo in cui ha contribuito a supportare con rifornimenti e viveri la Open Arms a cui veniva negato l'attracco in un porto sicuro, è una notizia che ha sconvolto Matteo Salvini:
"Chi ripagherà gli italiani dei soldi spesi per questo processo politico? E verrà anche Richard Gere da Hollywood a testimoniare sulla mia cattiveria... Orgoglioso e fiero di aver fatto il mio dovere e aver difeso i confini! A testa alta, sempre".
Ma perché una persona che, per avervi preso parte, è testimone diretta di una vicenda che viene discussa in un tribunale non dovrebbe essere ascoltata dai giudici? Una domanda logica, a cui però Salvini non fornisce risposta.
Sulle stesse posizioni del segretario della Lega anche la sua alleata, Giorgia Meloni (la stessa di cui Salvini ha lamentato che non gli dovesse rompere i cog...ni) che su Richard Gere testimone si è espressa così:
"Ma quanto può essere credibile una Nazione nella quale si consente a un attore in cerca di visibilità di testimoniare contro un ex Ministro della Repubblica deridendo le nostre Istituzioni? Siamo veramente oltre il limite della decenza".
Richard Gere, per Giorgia Meloni, sarebbe un attore in cerca di notorietà ed il nostro Paese sarebbe lo zimbello del mondo perché un tribunale lo ha ammesso nell'elenco delle persone da ascoltare in un processo.
Probabilmente, forse in base a sue esperienze personali, Giorgia Meloni ritiene che a testimoniare in un processo possano essere solo persone come er patata, er trucido, er monnezza, er fracicone, la pischella...
Solo in questo caso un processo sarebbe credibile ed un Paese come l'Italia potrebbe essere definito serio?
Sulla stessa linea di "pensiero" anche la "giornalista" (Il Giornale, Il Foglio e Panorama) Annalisa Chirico, ben nota per la sua chiarezza di pensiero e imparzialità di giudizio (se qualcuno notasse dell'ironia in tali affermazioni non è un mio problema), che ha dichiarato:
Anche lei però, a parte affermare cose prive di senso come il fatto che Gere testimoni sugli sbarchi illegali in Sicilia, il perché una persona non dovrebbe testimoniare in un processo relativo ad una vicenda di cui in parte è stato protagonista non lo spiega. E per quale motivo, poi, tale processo diventerebbe una farsa?
Fare affermazioni è assolutamente legittimo, ma per essere credibili le affermazioni dovrebbero essere supportate anche da dei fatti oppure, come in questo caso, dovrebbero essere giustificate... anche con l'aiuto di un piccolo sforzo intellettuale.
Invece l'unica cosa che ci viene detta è che Richard Gere non deve testimoniare al processo in cui Salvini è imputato. Chiedere perché è chiedere troppo.
Ma le persone a cui si rivolgono Salvini, Meloni, Chirico... le banalissime considerazioni appena riassunte, non sono in grado di porsele?