Domenica, a urne aperte per il voto alle elezioni europee, il (post) fascista d'accatto, il senatore e ministro - evidentemente a sua insaputa - Matteo Salvini ha postato (o chi per lui) questo sul proprio account social:

"Tra maestrine di manganello e un generale italiano che è stato anche comandante della Brigata Folgore, non ho dubbi: scelgo Roberto Vannacci!"

Il post odierno è l'ulteriore riprova della disperazione di Salvini che, tramite il generale che inneggia alla repubblica di Salò strizzando l'occhio alla X Mas di Junio Valerio Borghese, spera di rubar voti a destra alla (post) fascista doc, una (post) fascista vera che ha studiato a Colle Oppio e legge il Signore degli Anelli come se fosse il Vangelo, Giorgia Meloni.

Ma d'altra parte, il povero Salvini doveva replicare allo spot elettorale di ieri, anche questo "messo in onda via social", rigorosamente a urne aperte della presidente del Consiglio che, abbandonati i meloni delle politiche (riferiti ai suoi seni), stavolta ha ripegato sulle ciliegie con questa scenetta da asilo Mariuccia...

Questa gente, purtroppo per noi, governa e rappresenta l'Italia... e si vede.




PS. Il garantista Salvini che definisce Ilaria Salis "maestrina di manganello" è denunciabile per diffamazione. Il guaio è che il noto capitano, forte con i deboli e inesistente con i forti, in pratica un esempio perfetto di capitan coniglio, nel caso dovesse rischiare di finire a processo farebbe valere le sue prerogative di parlamentare pretendendo dai suoi simili che le riconoscano con un voto dell'Aula. È già accaduto con Carola Rackete. Naturalmente, se il senatore e ministro della qualunque ritiene di essere stato offeso allora corre a fare denuncia e pretende risarcimenti. La cosa più ridcola è che ci siano italiani che si scomodano per andare a votare e farsi rappresentare da gente simile.