In diretta a Non è l'Arena, il ministro dell'Interno veniva informato dal conduttore della trasmissione, Giletti, che i migranti della Sea Watch, proprio in quel momento, stavano sbarcando a Lampedusa.

Salvini non ne sapeva niente. Immaginatevi la scena.

Che cosa è successo? Che il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio aveva disposto il sequestro della nave Sea Watch con l'ipotesi di reato di favoreggiamento all'immigrazione clandestina, per il quale sono stati indagati anche il capitano ed alcuni membri dell'equipaggio. Ma se la nave è sequestrata, non si possono sequestrare le persone che vi sono a bordo. Pertanto, lo stesso procuratore ne ha ordinato lo sbarco.

Il paradosso è che il procuratore che ha fatto infuriare Salvini ha solo messo in atto le sue direttive.

Per recuperare con i suoi sostenitori, il ministro dell'Interno ha minacciato denunce e poi ha chiesto che la nave venga affondata, perché altrimenti la decisione del magistrato andrebbe considerata come politica!

Il colpo deve essere stato forte per Salvini, visto che ne ha aumentato lo stato di confusione che lo caratterizza, dimostrato da certe sue dichiarazioni cui ne ha aggiunta l'ennesima questa mattina, per ritornare sulla vicenda Sea-Watch e ribattere anche all'Onu che lo ha accusato di violazione dei diritti umani.

«È segnale pericoloso - ha detto il ministro - far sbarcare in Italia immigrati irregolari [e come fa a saperlo? ndr] da navi fuorilegge, perché spinge scafisti e trafficanti di esseri umani a mettere in mare più barconi, ponendo a rischio più vite umane.
La politica dei porti chiusi ha consentito meno sbarchi, meno morti, meno dispersi nel Mediterraneo: non lo dico io, lo dicono i dati dell’Onu».


Se lo sprovveduto Salvini sapesse far di conto dovrebbe anche confrontare quei dati con il numero delle partenze e vedrebbe che la sua politica dei porti chiusi ha fatto aumentare di quasi il 25% (rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) il numero dei morti in mare. E tale dato è relativo solo alle partenze di cui si ha conoscenza. Quasi sicuramente, il numero di morti è maggiore rispetto alle cifre ufficiali.

In ogni caso, la missione umanitaria della Sea-Watch 3 si è conclusa, consentendo il salvataggio e lo sbarco dei migranti in un porto sicuro.