Anche questo martedì ennesima manifestazione novax organizzata a Roma dal movimento "Io Apro" che in piazza del Popolo ha raccolto alcune centinaia di persone che hanno poi cercato di marciare verso Montecitorio, ma senza riuscirvi perché impedite dalla forze dell'ordine

La manifestazione, assolutamente apartitica a detta degli organizzatori, aveva tra i suoi partecipanti anche dei militanti di Forza Nuova! 

I novax adesso si sono evoluti e non manifestano più contro i vaccini anti-Covid, ma contro il Green Pass, perché in questo modo possono fare più bella figura e richiamarsi così a presunte garanzie costituzionali perché il suo uso è necessario, dal 6 agosto, per mangiare all'interno dei ristoranti e per accedere a cinema, teatri, palestre, ecc.

Naturalmente il Green Pass si ottiene con almeno una dose di vaccino. Quindi, protestare perché il suo uso non limiti l'acceso ad alcuni luoghi pubblici non essenziali significa pretendere per coloro che non si vogliono vaccinare di continuare a farlo.

A supportare l'idea che non poter accedere ad un ristorante o ad un cinema perché non si ha il Green Pass (che tra l'altro si può ottenere anche con un tampone), oltre ai novax e agli estremisti di destra capitanati dai soliti Meloni e Salvini (questo è l'ordine adesso) si sono aggiunti pure due filosofi "de sinistra": Cacciari e Agamben.

Secondo il loro punto di vista, "la discriminazione di una categoria di persone, che diventano automaticamente cittadini di serie B, è di per sé un fatto gravissimo, le cui conseguenze possono essere drammatiche per la vita democratica. Lo si sta affrontando, con il cosiddetto green pass, con inconsapevole leggerezza. Ogni regime dispotico ha sempre operato attraverso pratiche di discriminazione, all'inizio magari contenute e poi dilaganti. Non a caso in Cina dichiarano di voler continuare con tracciamenti e controlli anche al termine della pandemia".

Dopo aver sentito queste parole, fascisti e parafascisti, sovranisti e nazionalisti non hanno creduto alle loro orecchie. La neo capitana del centrodestra, Giorgia Meloni, ha subito sentenziato:

"Il buonsenso non ha colore politico. Ora il Pd e la sinistra accuseranno anche i filosofi Cacciari e Agamben di essere novax"?

Entrambi hanno detto di non esserlo per cui non è possibile farlo. Di certo, però, hanno dimostrato di essere alquanto sprovveduti e superficiali... per due motivi.

Il primo è di carattere... numerico. La percentuale delle persone vaccinabili in Italia sta toccando quota 60%. Le persone che hanno ricevuto almeno una dose di un vaccino anti-Covid è circa il 70%. Questi numeri sono destinati ad aumentare nelle prossime settimane. Già con una dose, in Italia, è possibile ottenere il green pass che diventa valido dopo 15 giorni dalla somministrazione. Pertanto, con questi numeri, quante sarebbero le persone (quelle non vaccinate) che possono essere discriminate? Senza dimenticare che comunque l'accesso a luoghi pubblici dove oltretutto  vengono erogati servizi NON essenziali è garantito loro  dimostrando di aver fatto un tampone! E soprattutto, come possono essere danneggiate le attività commerciali dove è richiesto il Green Pass se la maggior parte delle persone è vaccinata?

Il secondo è di carattere... sanitario. Secondo un rapporto dell'Istituto superiore di sanità, dallo scorso febbraio quasi 99 deceduti per Covid su 100 non avevano terminato il ciclo vaccinale, mentre tra quelli che invece lo avevano completato si riscontra nella mortalità un'età media più alta e un numero medio di patologie pregresse maggiore rispetto alla media.


E così la prossima presidenta del Consiglio, Giorgia Meloni, ovvero la Bolsonara della Garbatella, va a manifestare sotto al ministero della Salute per supportare i soliti scontenti della pandemia che stavolta sono convinti di aver trovato il magico elisir per poter curare i pazienti Covid a casa. Inutile dire che se il Covid è curabile, il vaccino non serva, anche se la Meloni se lo è fatto iniettare:

"Io non sono un medico, ma molte delle persone che ho incontrato questa mattina alla manifestazione davanti al Ministero della Salute lo sono. Loro hanno dimostrato sul campo che si può, con una terapia domiciliare fatta bene, impedire che le persone arrivino in terapia intensiva in ospedale. Non riesco a capire, a questo punto, quale ragione ci sia da parte di Speranza e del Ministero per non ascoltarli. Mi sembra ci sia solo un blocco ideologico perché non si vuole parlare delle cure domiciliari. Un Ministro ha il dovere, di fronte ad un movimento composto da migliaia di medici, di coinvolgerli e di approfondire".



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