Con grande pompa il partito pentastellato - ebbene sì del movimento è rimasto solo un fantasma e piuttosto infangato - ha fatto sapere che Giuseppe Conte è il suo leader maximo.

Un Conte che assomiglia molto al Medardo del romanzo di Italo Calvino, "Il Visconte dimezzato".

Un visconte tagliato a metà da una palla di cannone, mentre qui abbiamo un Conte che è riuscito, con la sua gestione politica, a dimezzare i consensi del suo movimento.

Infatti. se si leggono i sondaggi elettorali: dal 35% di consensi ricevuti, al momento delle elezioni politiche del 2018, siamo oggi attorno ad un consenso del 15%.

Credo che una debacle politica di questa natura nessun partito, nella storia italiana, sia riuscito ad ottenere, un vero record negativo!

Eppure, nonostante sia chiaro ed evidente che Conte non è piaciuto e continua a non piacere, incuranti del giudizio degli italiani, il partito pentastellato ha scelto la strada che, secondo il mio punto di vista, avrà risvolti tragicomici.

Ma in fondo quest’aggregazione di persone che hanno tradito tutto dei loro ideali, che si sono rivelati peggiori dei lottizzatori della prima repubblica, che hanno usato la politica come ascensore sociale ed economico personale, non avendo né idee valide né persone capaci, hanno trovato nel loro capobastone, l’unica persona in grado di condurre il gregge all’ultimo sfacelo.

Un Conte che prima o dopo dovrà anche rispondere di fronte alla legge, insieme ai suoi gregari di governo, dei disastri combinati in Italia nel periodo Covid.

L’Italia mi auguro si svegli da questo sonno della ragione e si decida a cambiare il proprio scenario politico, scendendo in prima persona nella politica attiva, non delegando ad altri le proprie sorti.

L’Italia ha bisogno di una nuova politica improntata sulla competenza, sulla capacità e sul raggiungimento dei risultati concreti.

Un Conte dimezzato non serve di certo all’Italia, lo voteranno ancora coloro che dal suo governo hanno avuto prebende ed incarichi, o forse no, perché gli affaristi cercheranno il carro del vincitore a cui aggregarsi, abbandonandolo al suo destino.