Dopo il dato negativo del Pil relativo al terzo trimestre 2018, l'Istat ha comunicato, mercoledì, un ulteriore dato negativo per l'attuale Governo in relazione al numero di occupati e disoccupati a settembre 2018.


Il dato congiunturale, vede l'occupazione calare, anche se leggermente, rispetto ad agosto con un -0,1%, pari a -34mila unità, attestandosi al 58,8%.

Inoltre, a settembre torna a crescere il numero delle persone in cerca di occupazione (+3,2%, pari a +81 mila unità), distribuito su entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età, facendo così salire il tasso di disoccupazione al 10,1% (+0,3% su base mensile), mentre le attese degli analisti lo stimavano un livello al 9,9%.

La disoccupazione giovanile, nella fascia di età 15-24 anni, aumenta e si attesta al 31,6% (+0,2 punti).

A settembre calano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,3%, pari a -43mila unità), il cui tasso scende al 34,5% (-0,1%).


Su base trimestrale l'occupazione può definirsi sostanzialmente stabile. Gli occupati, però, crescono solo tra i lavoratori dipendenti con contratto a termine (+3,2%, +98mila), mentre calano sia i dipendenti con un contratto come permanente (-85mila) sia gli indipendenti (-23mila).

Nal trimestre, invece, risulta sensibile il calo dei disoccupati (-6,5%, pari a -180mila), mentre, anche in questo caso, aumentano gli inattivi (+1,0%, +126mila).


Su base tendenziale, rispetto allo stesso mese del 2017, l'occupazione cresce dello 0,9%, pari a +207mila unità, concentradosi quasi esclusivamente sui lavoratori dipendenti a termine (+368mila); in lieve ripresa gli indipendenti con +22mila, mentre è notevole la flessione dei dipendenti permanenti con -184mila!

Sui dodici mesi, a trarre vantaggio dall'occupazione, sono principalmente i lavoratori ultracinquantenni che crescono di 333mila unità, mentre in misura più contenuta sono quelli nella fascia di età tra 15-34 anni (+27mila), mentre calano i 35-49enni (-154mila).

Su base tendenziale, si registra il calo dei disoccupati (-9,9%, pari a -288mila) e una lieve diminuzione degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,1%, -19mila).