Autostrade, Conte sembra annunciare la revoca, Renzi frena
La vicenda della concessione ad Aspi dovrebbe risolversi nelle prossime ore. Nelle ultime dichiarazioni rilasciate da Conte, non sembra che le nuove proposte inviate dalla società controllata da Atlantia abbiano soddisfatto le aspettative dell'esecutivo... o almeno quelle del presidente del Consiglio.
Conte, infatti, ha dichiarato che "i Benetton non hanno ancora capito che questo Governo non accetterà di sacrificare il bene pubblico sull'altare dei loro interessi privati", aggiungendo che finora "hanno beneficiato di condizioni irragionevolmente favorevoli per loro: può bastare così".
In mattinata si è tenuto il Consiglio dei Ministri n. 55, con all'ordine del giorno "leggi regionali". Ad ora non è stato annunciato se la questione Autostrade, come anticipato da Conte, sia stata o meno trattata e in che termini.
In mattinata, sull'argomento, si è espresso in questi termini il lobbista per eccellenza, sia di se stesso che di chiunque possa ritenere essergli utile alla sua sopravvivenza in politica, Matteo Renzi:
"Questione Autostrade. I populisti chiedono da due anni la revoca della concessione. Facile da dire, difficile da fare. Perché se revochi senza titolo fai un regalo ai privati, ai Benetton, ai soci e apri un contenzioso miliardario che crea incertezza, blocco cantieri, licenziamenti. Questa è la verità. A dire la verità si perdono forse punti nei sondaggi, ma si salvano le nuove generazioni da miliardi di debiti.La strada è un'altra. Se proprio lo Stato vuole tornare nella proprietà, l'unica possibilità è una operazione su Atlantia con un aumento di capitale e l'intervento di CDP. Operazione trasparente, società quotata, progetto industriale globale. Non ci sono alternative serie e credibili. Il populismo urla slogan, la politica propone soluzioni".
Nel frattempo, oggi il titolo Atlantia ha subito l'ennesimo tracollo in borsa, perdendo a fine mattinata intorno al 15,5% con una quotazione di 11,32 euro.