Attore completo, passa con facilità dalla satira alla commedia pur di far rispettare la sua legge burbera.
Praticamente un Dio sulla terra, l'uomo della provvidenza, il salvatore della Patria, colui che sta buttando il sangue per la Campania.
Guai a contraddirlo altrimenti si incazza e "so' cazzi amari".
Parliamo del governatore della Campania Vincenzo De Luca. Un uomo tutto di un pezzo che ha fatto delle parole la sua arma "micidiale".
Circondato da "furbi" e arrugginiti rappresentanti, il governatore la fa da padrone, vestendo i panni di eroe.
Uomo senza macchia e senza peccato, l'eterno incazzato.
Con spiccato senso dell'umorismo, ha accettato di rappresentare questa figura e si è calato nel personaggio a tal punto da delirare, auto-assolvendosi con formula piena da tutte le colpe della politica come se le colpe fossero sempre altrove e mai sfiorassero lui, uomo del popolo, che nulla ha a che spartire con gli apparati, con i capibastone e con i voti inquinati da fenomeni poco chiari.
Lui è altro, mica ha fatto politica negli ultimi venti cinque anni, lui ha fatto lo sceriffo del pueblo.
Insomma, un supereroe capace di acquisire consensi dettati da occulte e subdole alchimie.
Populismo o più semplicemente debolezza del popolo che, di fronte a una crisi di dignità provocata dalla politica vede in lui e nei suoi modi burberi, ancora oggi, nonostante tutto, l'uomo della provvidenza.