"Ma davero davero? Nun ce se crede. Ma allora dovemo da scrive 'n communicato... de prescia".
Chissà che non siano state queste le parole della sora Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, deputata, futura premier e adesso anche scrittrice, dopo esser stata informata che avrebbe partecipato, ovviamente a sua insaputa, alla presentazione del suo parto letterario autobiografico, IO GIORGIA, agli studenti di una scuola siciliana.
La notizia si era diffusa dopo la denuncia di due scandalizzatissimi genitori affidatari che erano venuti a conoscenza che loro figlio, un 17enne egiziano, avrebbe dovuto partecipare obbligatoriamente all'evento politico-pubblicitario pro Meloni organizzato dall’Istituto tecnico economico statale Antonio Maria Jaci di Messina, per il prossimo 25 maggio, su iniziativa della dirigente scolastica Maria Rosario Sgrò, per conto di Fidapa, Federazione italiana donne arti professioni affari.
Visti i trascorsi missini e le attuali simpatie ultra-sovraniste della sora Meloni, all'Anpi non l'hanno presa bene e l'attuale presidente, Gianfranco Pagliarulo, ha tuonato:
"Apprendiamo dalla stampa che in una scuola di Messina verrà presentata l'autobiografia di Giorgia Meloni uscita di recente per Rizzoli. Interverranno l'autrice e la responsabile scuola di Fratelli d'Italia. In una circolare, oltretutto, la preside comunica che "l'intera comunità scolastica" è tenuta a partecipare all'incontro pena la non attribuzione dei crediti formativi previsti.Non può sfuggire la gravità e la sconcertante singolarità del fatto: è inammissibile che la leader nazionale di un partito, nonché parlamentare in carica, sia protagonista di un incontro con studenti e insegnanti; ciò produrrebbe un precedente didattico che va bloccato. Non esiste e non deve esistere alcun nesso tra la funzione formativa pubblica e l'esposizione di ragioni politiche e partitiche, ancorché dietro la copertura della presentazione di un'autobiografia, peraltro tutta politica.L'ANPI fa un appello forte alle autorità competenti affinché l'iniziativa venga immediatamente sospesa".
Ma anche altre forze politiche hanno stigmatizzato la vicenda. Queste le parole di Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana:
"Le scuole non possono prestarsi a iniziative di questo tipo: perché mai agli studenti viene proposta la presentazione dell’autobiografia di una leader politica, accompagnata dalla presenza della responsabile scuola di Fratelli d’Italia, e senza contraddittorio? Devono sorbirsi un comizio?Di tanti temi politici sarebbe giusto parlare anche nelle scuole, con il dovuto rispetto delle diverse opinioni, ma qui siamo oltre: qualcuno ha scambiato i luoghi dell’educazione per quelli della campagna elettorale? Ma la cosa più grave tra tutte riguarda il comportamento della Preside. È lei che non avrebbe mai dovuto avallare una iniziativa di questo tipo".
E mentre le polemiche crescono arriva er communicato de la sora Meloni, che a labbra strette sta a smenti' tutto:
"E ci risiamo con le menzogne della sinistra. Oggi, apprendo da alcuni giornali e da alcuni esponenti politici che in una scuola di Messina si sarebbe creato un polverone per una mia partecipazione a un incontro obbligatorio per studenti. Mi duole informare questa gente che non ho mai ricevuto alcun invito a un evento del genere e che, in ogni caso, non avrei mai accettato, ritenendo da sempre che la presenza degli esponenti politici nelle scuole non possa essere in alcun modo imposta agli studenti. Non posso rispondere di cose delle quali non so assolutamente nulla e che non condivido".
Ma la Meloni, poverina, finisce per non essere credibile, finendo così per aumentare il non esiguo numero di coloro che a destra diventano protagonisti di vicende a loro insaputa. Infatti, purtroppo per la Meloni, c’è una circolare firmata dalla dirigente scolastica dell'Istituto Jaci che descrive l'evento in dettaglio.
Anche da Fratelli d'Italia piovono smentite:"Giorgia Meloni non ha mai neanche ricevuto un invito a questa iniziativa e non avrebbe in ogni caso accettato, ritenendo da sempre che la presenza degli esponenti politici nelle scuole non possa essere in alcun modo imposta agli studenti".
In conclusione, le possibilità per riassumere la vicenda sono due. Una è che la Meloni sia una bugiarda. L'altra, invece, è che la Meloni non lo sia e in tal caso la preside dell'Istituto Jaci finisce per diventare una specie di mitomane. Non si vede quali altre alternative possano trovare una spiegazione logica. Comunque, come direbbe qualcuno, giudicate voi...
Intanto, da Rizzoli c'è fermento. Quanto accaduto è di tale importanza che già pensano di inserirlo nella seconda edizione di IO GIORGIA per "rimpolpare" e dar così maggior corpo ai contenuti del libro. Ed a tal proposito è già stato scelto il nome del nuovo capitolo: ANVEDI!