«Oggi, giovedì 10 settembre 2020, a una settimana dal ricovero per la cura di polmonite bilaterale Sars-CoV-2 relata, si osserva una risposta ottimale alle terapie in atto».

Questo l'ultimo bollettino medico rilasciato da Alberto Zangrillo, il professore curante di Silvio Berlusconi, attualmente ricoverato per Covid in una camera a lui riservata dell'ospedale San Raffaele, con i pasti che quotidianamente vengono fatti arrivare dalla cucina di Arcore. Bene così.

Ma se Silvio Berlusconi non fosse stato Silvio Berlusconi, cioè uno degli uomini più ricchi d'Italia, come avrebbe potuto essere curato dalla sanità lombarda?

Lo ha spiegato la consigliera regionale del Pd Carmela Rozza, in un suo intervento in aula a Palazzo Pirelli a commento della mozione con cui la maggioranza lombarda vorrebbe coinvolgere addirittura il presidente della Repubblica per accertare le reali responsabilità nella gestione della pandemia.

Per la consigliera Rozza, se Silvio Berlusconi fosse stato in una Rsa, in base alle delibere della Regione Lombardia, non si sarebbe potuto ricoverare in ospedale per curare la Covid:

«Avete fatto una circolare in cui dicevate che se sei ultrasettantacinquenne e sei in una Rsa non puoi essere ricoverato in ospedale. Lui [Berlusconi, ndr], a cui auguro pronta guarigione, non era ricoverato in Rsa e si è potuto ricoverare. Volete l'autonomia ma non la sapete usare. In Veneto e Emilia-Romagna i presidenti hanno scelto strategie d'azione di contenimento al virus, in Lombardia non siete stati capaci di fare delle scelte. Non credo che il governo vi abbia detto di non curare la gente a casa! Voi siete solo capaci di usare la Costituzione a comodo e buttare in caciara. Il vostro problema non è trovare gli errori, a voi importa dare la colpa agli altri. Voi volete governare senza responsabilità, ma è difficile».