“Certe cose si possono dire a parole, altre con i movimenti, ma ci sono anche dei momenti in cui si rimane senza parole, completamente perduti e disorientati, non si sa più cosa fare. A questo punto comincia la danza” (Pina Bausch)
Con uno spettacolo di espressività dal titolo “Non so spiegarlo. Per questo racconto”, l’associazione “Tarquinia in Rosa ETS”, con il Patrocinio della Città di Tarquinia, ha inteso dare un segnale di partecipazione e presenza nel contrasto alla violenza di genere.
Infatti, domenica 26 novembre, si è svolta al Teatro Comunale “Rossella Falk” (ingresso libero) l’esibizione di un gruppo di donne che, attraverso un laboratorio di PsicoDanza, hanno messo in scena vari quadri rappresentativi delle difficoltà che quotidianamente investono le Donne.
La violenza ha molte forme, dalle minacce e attacchi verbali alle aggressioni fisiche, dallo stalking allo stupro, dall’umiliazione alla sottomissione, dalla deprivazione all’isolamento. Fino all’atto estremo dell’uccisione: il femminicidio. Alla data del 21 novembre, nel 2023 (dati del Viminale) si contano 106 donne uccise, di cui 82 in ambito familiare/affettivo.
Ma se il femminicidio è la forma ultima della violenza, il ridurre la donna in una condizione di silenzio sembra essere l’elemento cardine attorno al quale gira il fenomeno della violenza di genere.
Per dare voce, per favorire l’espressione, per indagare nell’intimo delle donne nasce il Progetto di PsicoDanza Lab e gli spettacoli ad esso connessi, da un’idea della dottoressa Sara Eba Di Vaio e della dottoressa Laura Iavarone che, insieme a psicologhe e psicoterapeute operanti in varie regioni d’Italia, in forma totalmente gratuita promuovono percorsi di prevenzione e autotutela incontrando le donne nei luoghi più disparati.
Non si è trattato di una rappresentazione teatrale in senso letterale ma di un ponte, un collegamento tra donne. Il palco e la platea che si sono fuse in uno scambio emotivo nell’invito a partecipare “non come semplici spettatori" ma come parte di uno scambio emotivo, in una alternanza tra coreografie tematiche e letture di storie scritte dalle partecipanti per sé stesse e per le altre Donne.