Esteri

La (non) spiegazione del perché Biden ha rinunciato alla candidatura alle presidenziali 2024

"Cari concittadini americani: è stato l'onore della mia vita servire come vostro Presidente. Traggo forza e trovo gioia nel lavorare per il popolo. Ma questo sacro compito di perfezionare la nostra Unione non riguarda me. Riguarda voi. Le vostre famiglie. Il vostro futuro. Riguarda "Noi il Popolo".L'America è a un punto di svolta. Dobbiamo scegliere tra andare avanti o indietro. Tra speranza e odio. Tra unità e divisione. Dobbiamo decidere: crediamo ancora nell'onestà, nella decenza e nel rispetto? Nella libertà, nella giustizia e nella democrazia?La causa sacra del nostro Paese è più grande di chiunque di noi. E coloro che hanno a cuore quella causa, la causa della democrazia americana stessa, devono unirsi per proteggerla.Nei prossimi sei mesi, mi concentrerò sul mio lavoro di Presidente. Ciò significa che continuerò ad abbassare i costi per le famiglie che lavorano duramente e a far crescere la nostra economia.Continuerò a difendere le nostre libertà personali e i nostri diritti civili, dal diritto di voto al diritto di scelta. Continuerò a denunciare l'odio e l'estremismo e a chiarire che in America non c'è posto per la violenza politica, o per qualsiasi violenza, mai. Continuerò a parlare per proteggere i nostri figli dalla violenza delle armi e il nostro pianeta dalla crisi climatica.Niente può ostacolare la salvezza della nostra democrazia. E questo include l'ambizione personale. Quindi ho deciso che il modo migliore per procedere è passare la torcia a una nuova generazione. Questo è il modo migliore per unire la nostra nazione. In pochi mesi, il popolo americano sceglierà il corso del futuro dell'America. Ho fatto la mia scelta. E vorrei ringraziare il nostro grande Vicepresidente, Kamala Harris. È esperta, tenace, capace. È stata una partner incredibile per me e una leader per il nostro Paese.Ho avuto il privilegio di servire questa nazione per oltre 50 anni. Ho dato il mio cuore e la mia anima, come hanno fatto tanti altri. E sono stato benedetto un milione di volte in cambio con l'amore e il sostegno del popolo americano. Spero che sappiate quanto sono grato a tutti voi.La cosa grandiosa dell'America è che qui non sono i re e i dittatori a governare. È il popolo. La storia è nelle vostre mani. Il potere è nelle vostre mani. L'idea dell'America è nelle vostre mani.Dobbiamo solo mantenere la fede e ricordare chi siamo. Siamo gli STATI UNITI d'America e non c'è nulla al di là delle nostre capacità, quando lo facciamo insieme".

Questo è ciò che Biden, ieri, ha detto agli americani per spiegare la sua rinuncia a candidarsi alle presidenziali 2024. Come chiunque può capire, Biden in realtà non ha spiegato il perché del suo passo indietro, dopo aver espresso tanta tenacia nel voler esser lui a rappresentare i democratici alle presidenziali del prossimo 5 novembre.

Ha semplicemente detto di aver voluto lasciare da parte la propria ambizione personale decidendo che fosse meglio lasciare il testimone a una nuova generazione.

La "nuova generazione" è rappresentata in realtà ad una signora 60enne che sorride compulsivamente in ogni occasione e che finora è rimasta - ma soprattutto è stata tenuta - all'ombra delle decisioni di Biden, in modo da non offuscarne l'immagine.

Paradossalmente, questo potrebbe risultare un vantaggio per la Harris - l'esatto contrario dell'estremista di sinistra che Trump e Vance cercano di disegnare - che ora avrà la possibilità di potersi smarcare dalle scelte meno avvedute fatte in passato da Biden, a partire dal sostegno concesso a Netanyahu nel perpetrare il genocidio messo in atto a Gaza e l'apartheid nei Territori Occupati.

Il rapporto con Israele, dopo che gli ultimi sondaggi vedono la maggioranza dell'elettorato dem (di tutte le età) condannare quanto sta accadendo in Palestina, sarà un elemento chiave per Kamala Harris per recuperare consensi nei confronti del ticket repubblicano, a partire da uno "swing state" come il Michigan dove vi è la maggiore concentrazione di elettori musulmani (di origine mediorientale) rispetto al resto degli Stati Uniti.

Un "gancio" in tal senso glielo ha offerto ieri Nancy Pelosi che non solo non è andata a sentir parlare Netanyahu al Congresso (come la stessa Harris), ma ha pure dichiarato che 

"il discorso di Benjamin Netanyahu alla Camera oggi è stato di gran lunga il peggiore di qualsiasi dignitario straniero invitato e onorato con il privilegio di parlare al Congresso degli Stati Uniti. Molti di noi che amano Israele hanno trascorso del tempo oggi ad ascoltare i cittadini israeliani le cui famiglie hanno sofferto in seguito all'attacco terroristico e ai rapimenti di Hamas del 7 ottobre. Queste famiglie chiedono un accordo di cessate il fuoco che riporti a casa gli ostaggi, e speriamo che il Primo Ministro dedichi il suo tempo a raggiungere tale obiettivo".

Qualcosa in più al riguardo lo sapremo nelle prossime ore dopo l'incontro di Netanyahu con Biden e la Harris.

Autore Antonio Gui
Categoria Esteri
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