Con 42 voti (6 quelli ottenuti da Inzaghi, secondo, e 3 quelli di Pioli, terzo) Luciano Spalletti è risultato il vincitore della trentaduesima edizione della Panchina d’oro. Il Ct azzurro è stato votato dai colleghi allenatori quale miglior tecnico della passata stagione, in cui ha condotto il Napoli al terzo scudetto della sua storia.

Questo il commento di Spalletti durante la premiazione avvenuta oggi a Coverciano alla presenza del presidente della FIGC, Gabriele Gravina, e del presidente del Settore Tecnico, Demetrio Albertini:

“Parto con i ringraziamenti inevitabili: in primis ai miei calciatori, poi a tutti i collaboratori, agli addetti ai lavori, alla società del Napoli, così come a tutta la città che ci ha fatto vincere questo scudetto. Devo dire grazie a tutti voi che siete fonte di ispirazione – ha poi concluso il Ct degli Azzurri rivolgendosi agli allenatori in platea -. Ho cominciato andando a lavorare con mio fratello che mi portava la borsa e la scambiavo con i libri di scuola, ora sono in paradiso ad allenare la Nazionale. In un momento difficile del calcio italiano, possiamo comunque sempre vantare allenatori di primissimo livello, anche nelle maggiori competizioni europee. Ricevere la panchina d’oro da colleghi di primissimo piano vuol dire ricevere la stima di allenatori fra i più bravi al mondo, è il miglior premio a cui potessi ambire, che auguro a tutti di poter vincere. Questo mi impone di essere un allenatore migliore in futuro”.

Per Luciano Spalletti si tratta della seconda Panchina d’oro della carriera, dopo quella ottenuta oltre diciotto anni fa, per la stagione 2004/2005, quando era alla guida dell’Udinese.

In precedenza, dopo la proiezione del video tributo a Gigi Riva, aveva preso la parola il presidente Gabriele Gravina per ricordare il "numero 11" del Cagliari e della Nazionale recentemente scomparso: “È stata una grande perdita che ha colpito la famiglia del calcio. Gigi Riva è stato un uomo schietto, determinato e onesto. Dal suo ricordo dobbiamo tutti trarre ispirazione, soprattutto dalla sua grande capacità di essere presente e determinante senza reclamare mai allori per se stesso, perché per lui prima venivano gli amici, i compagni e la sua squadra”. Gravina ha poi sottolineato: “È un grande piacere vedervi qui oggi tutti insieme, in questa occasione di condivisione e amicizia. È questo lo spirito della Panchina d’oro: non mi stancherò mai di ripeterlo, l’allenatore è un ruolo determinante all’interno del nostro sistema, ma è divenuto sempre più complesso. È un ruolo guida che deve esprimere leadership e responsabilità non solo in campo, ma in ogni aspetto a 360°”.  

Il presidente Albertini non ha mancato di salutare il direttore della Scuola Allenatori, Renzo Ulivieri, ricoverato in ospedale da oltre due mesi: "Questa è la casa di Renzo Ulivieri e continuerà a esserlo, lo aspettiamo con affetto. Oggi abbiamo qui presenti miei vecchi allenatori e altri giocatori che erano miei compagni di squadra: in questi anni, come Settore Tecnico, abbiamo ampliato i criteri di selezione per entrare ai corsi della scuola allenatori, cercando di valorizzare i territori con il corso di Responsabile del Settore Giovanile. Il nostro mondo deve aprirsi e farsi contaminare: solo attraverso la contaminazione con altri mondi possiamo migliorare il nostro calcio. È per questo che sono felice della presenza di Cucinelli come docente di giornata".