In Sud America, il Brasile è diventato il primo Paese per numero di contagi da Covid-19 con oltre 20mila casi, e un numero di persone decedute che supera le 1.100. Ma la diffusione del coronavirus in Brasile è sicuramente molto più alta, poiché finora sono stati sottoposti a test solo i pazienti ricoverati negli ospedali.

La maggior parte degli Stati brasiliani hanno imposto la quarantena, ma il presidente Bolsonaro ha contestato le restrizioni, perché danneggerebbero l'economia.

È così il virus in Brasile, senza un adeguato contrasto, rischia di diffondersi a macchia d'olio minacciando i settori più poveri della sua popolazione, come le persone che vivono nelle favelas, dove il distanziamento sociale è impossibile e dove mancano i servizi igienico-sanitari di base, e come le comunità indigene, che potrebbero essere addirittura sterminate da un focolaio di Covid-19, essendo più vulnerabili perché hanno meno difese naturali alle malattie esterne.

All'inizio della settimana, un adolescente del gruppo etnico degli Yanonami che vive per lo più a ridosso del confine con il Venezuela è morto in ospedale, diventando la prima vittima ufficiale indigena.

Venerdì scorso, Jair Messias Bolsonaro è andato in giro per le strade di Brasilia, riunendo molti dei suoi sostenitori con cui ha fatto fotografie e a cui ha stretto loro la mano, in spregio alle raccomandazioni di distanziamento sociale di alcuni ministri del suo stesso governo!