Iss, monitoraggio Covid dal 10 al 16 marzo 2022: continua ad aumentare l'incidenza settimanale a livello nazionale
Di seguito gli ultimi dati emersi dalla cabina di regia pubblicati dall'Istituto Superiore di Sanità sull'andamento del contagio da Covid-19 nel periodo compreso tra il 10 marzo e il 16 marzo 2022.
Ecco i dati principali emersi dalla cabina di regia:
Aumenta l'incidenza settimanale a livello nazionale: 725 ogni 100.000 abitanti (11/03/2022 -17/03/2022) vs 510 ogni 100.000 abitanti (04/03/2022 -10/03/2022), dati flusso ministero Salute.
Nel periodo 23 febbraio 2022 – 8 marzo 2022, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,94 (range 0,83 – 1,24), in aumento rispetto alla settimana precedente e al di sotto della soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra per l'indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero: Rt=0,90 (0,88-0,93) al 8/03/2022 vs Rt=0,82 (0,79-0,85) al 1/03/2022. L'Rt tendenziale (basato su dati parzialmente completi) all'8 marzo è sopra la soglia epidemica (Rtaug=1.24 (1.23-1.24)).
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,8% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 17 marzo) vs il 5,5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 10 marzo). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è stabile al 12,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 17 marzo) vs il 12,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 10 marzo)
Quattro Regioni/PPAA sono classificate a rischio Alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Quindici Regioni/PPAA sono classificare a rischio Moderato, di cui due ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Le restanti due Regioni/PPAA sono classificate a rischio basso secondo il DM del 30 aprile 2020.
17 Regioni/PPAA riportano almeno una singola allerta di resilienza. Quattro Regioni/PA riportano molteplici allerte di resilienza.
La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (14% vs 17% la scorsa settimana). È stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (37% vs 37%), mentre aumenta quella dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (49% vs 46%).