Lo Space Solar Power Project (SSPP), sviluppato al Caltech, ha dimostrato, utilizzando un'innovativa tecnologia chiamata MAPLE (Microwave Array for Power-transfer Low-orbit Experiment), che è possibile trasferire energia in modalità wireless tra la Terra e lo spazio.

MAPLE è composto da una matrice di trasmettitori di energia che operano tramite microonde, leggeri e flessibili, guidati da componenti realizzate ad hoc con tecnologie al silicio a basso costo. Questo sistema consente di inviare energia solare raccolta nello spazio verso la superficie terrestre. L'obiettivo di SSPP è di fornire una fonte di energia alternativa sostenibile e accessibile da qualsiasi luogo sulla Terra, in modo da raggiungere anche regioni remote o colpite da catastrofi.

Il progetto MAPLE è stato sviluppato da un team del Caltech guidato da Ali Hajimiri, esperto di ingegneria elettrica e ingegneria medica. Grazie a esperimenti condotti sia sulla Terra che nello spazio, il team ha dimostrato che MAPLE può trasmettere con successo l'energia a ricevitori presenti in orbita per poi essere direzionata verso la Terra. 

La tecnologia di trasferimento di energia wireless nello spazio offre numerosi vantaggi, inclusa la possibilità di sfruttare l'energia solare costantemente disponibile, senza le limitazioni legate al ciclo giorno-notte o a condizioni meteorologiche. Questo potrebbe generare fino a otto volte più energia rispetto ai pannelli solari tradizionali sulla superficie terrestre. SSPP prevede di creare una costellazione di satelliti modulari che raccolgano la luce solare, la trasformino in elettricità e la trasmettano via microonde.

Il progetto SSPP è stato finanziato grazie alle donazioni del filantropo Donald Bren e a quelle della Northrop Grumman Corporation. L'obiettivo finale è quello di realizzare un sistema di energia solare spaziale che possa fornire energia affidabile e abbondante a livello globale.

Attualmente, il progetto SSPP ha dimostrato con successo la capacità di trasferire energia nello spazio e di farla arrivare alla Terra, ma sono ancora in corso ulteriori esperimenti e valutazioni per ottimizzare il sistema. I risultati completi delle sperimentazioni saranno disponibili nei prossimi mesi. SSPD, oltre a MAPLE, ha anche altri due esperimenti che lo affiancano, DOLCE (Deployable on-Orbit ultraLight Composite Experiment) e ALBA, necessari a valutare l'efficacia delle componenti, in modo da scegliere quelle più utili alla migliore riuscita del progetto.


In Italia, invece, abbiamo uno Stato che dà soldi all'Eni (e alla Snam) per fare buchi nell'Adriatico per raccattare qualche metro cubo di gas da bruciare, in un'operazione che è palesemente anti-economica e antistorica. Non che la tecnologia sopra descritta possa essere utilizzata entro pochi giorni, ma pensando che l'Europa dà soldi "facili" per la transizione energetica, perché non pensare ad investirne una parte in ricerche che possano produrre risultati analoghi a quelli sopra descritti? Invece, siamo costretti ad ascoltare gli sproloqui di politici che sanno a malapena allacciarsi un paio di scarpe che ci illustrano le meraviglie e l'utilità del nucleare "pulito", senza neppure sapere che cosa sia!



Crediti immagine: Caltech