"A Nico', nun c'è nulla da fa': come 'a metti 'a metti... so' 'a mejo".

Questo la sora premiere Giorgia Meloni, nel monologo favorito dalle imbeccate del "giornalista" Nicola Porro, durante l'intervista da lei rilasciata alla trasmissione tv Quarta Repubblica, non lo ha detto... ma lo ha fatto capire.

Però non si è dimenticata di dire quanto la sinistra sia in affanno perché si aggrappa al racconto di una destra autoritaria e incapace di governare. Invece...

"Stamo a dimostra' n'Italia e fora che semo 'na destra affidabbile, credibbile, capace da governa', perfettamente presentabbile"...

ha detto la Meloni a conferma dell'ottimismo riassunto nella frase di inizio articolo.

Ma è proprio così? Ecco alcuni esempi.

La presidente del Consiglio ha difeso la scelta di non difendere le accise, definendola vincente... peccato che abbia causato un aumento dell'inflazione proprio sul carrello della spesa, incidendo sui trasporti... anche quelli delle merci. Ma lei non se ne è neppure accorta.

E che dire della scelta di non volere il salario minimo. Per la Meloni è inutile perché basta la decontribuzione che pesa sui salari ridotta fino al 6% per gli stipendi fino a 35mila euro. Questo ha portato ad incrementi di stipendio fino a 100 euro/mese... ha detto la premier, dimenticandosi però di aggiungere che chi prende stipendi da mille euro, percentualmente il beneficio in busta paga renderà molto poco.  Naturalmente anche questo non lo ha detto.

Sul reddito di cittadinanza ha ripreso la solita tiritera sul fatto che la gente lo userebbe per non lavorare... con lei invece la musica cambierà, a partire dai corsi di formazione che permetteranno ai fancazzisti di darsi da fare. Ma quando e come tali corsi partiranno e come si svolgeranno non è dato sapere. Dettagli...

E della Corte dei Conti perché non parlarne? E che cosa ha detto allora Meloni? Che lei ha prorogato le norme del governo Draghi. Peccato che il governo Draghi non avesse tolto il controllo concomitante, ma si sia limitato solo a prorogare lo scudo erariale fino a giugno 2023. Una norma varata in precedenza dal Conte 2... ma solo per proteggere gli amministratori durante la pandemia.

Ma se la Meloni ha detto che tutto va bene grazie a lei, per forza deve esser così, ci mancherebbe! Lo ha certificato pure il giornalista Porro a cui lei si rivolgeva dandogli a volte del tu e a volte del lei. 

Intrappolata in una poltrona che si sollevava a pochi centimetri da terra, la sora premiere si è slogata il collo per parlare con "Nicola" cercando di seguirlo mentre, eccitatissimo, schizzava da un lato all'altro dello studio, per illustrare tabelloni megagalattici con immagini e foto di sua eccellenza.

Però al professionista Porro, oltre che far venire il torcicollo alla Meloni, va riconosciuto un merito incontestabile, quello di esser riuscito a fare un'intervista in ginocchio, praticamente a pelle di leopardo, pur rimanendo sempre in  piedi: quasi un miracolo!