Al 67' di Lazio Fiorentina Caceido riceve un cross dalla sinistra e porta avanti la palla con un tocco di prima, trovandosi a tu per tu con il portiere della Fiorentina, Dragowski, in uscita. Caceido finisce a terra e l'arbitro dell'incontro, Fabbri, assegna il rigore.
Mentre l'arbitro attende che il Var riveda l'azione, le immagini dell'azione riproposte agli spettatori in tv mostrano chiaramente che Caceido si lascia cadere, irrigidendo il piede rimasto indietro, per simulare un avvenuto contatto. Il portiere della Fiorentina non ha commesso alcun fallo.
L'arbitro al Var, Mazzoleni, avrebbe dovuto richiamare l'arbitro in campo, Fabbri, per dirgli che il rigore non c'era o, al limite, di andarselo a rivedere sul monitor in campo. Niente di tutto questo.
Così, la Lazio ha avuto l'occasione, sfruttata da Immobile, di pareggiare il gol di svantaggio con cui Ribery aveva portato la Fiorentina sull'1-0.
Un furto. Non è il primo ai danni della viola. Ma la coppia di presunti arbitri che ha pilotato il risultato della partita che si è disputata all'Olimpico per la 28.a giornata di ritorno della Serie A si è premurata anche di non concedere un rigore per un fallo in area su Ribery, di non assegnare il secondo giallo "dovuto" a Parolo e Radu e, soprattutto di non assegnare il rosso a Bastos per un'entrata diretta con il piede a martello sulla gamba di un avversario. Semplice ammonizione. Eppure, da una delle riprese si vede la pericolosità del fallo che per Badelj avrebbe potuto avere conseguenze gravissime.
Ma la stessa coppia di presunti arbitri espelle però Vlahovic per aver colpito con il gomito Marusic, mentre cercava di contenere gli spintoni che il giocatore della Lazio gli stava dando.
La Lazio si è poi aggiudicata l'incontro con un gol di Luis Alberto favorito da un rimpallo fortuito che gli ha permesso di vedere la porta viola senza alcun avversario che gli potesse ostacolare la traiettoria del tiro.
Quello di ieri è l'ennesimo furto che viene consapevolmente commesso ai danni della Fiorentina. Il motivo? È il messaggio in stile mafioso che il "sistema" del calcio italiano, evidentemente malato e corrotto, sta mandando a Rocco Commisso per i suoi investimenti e per le sue dichiarazioni. Le cose in Italia devono funzionare in un certo modo e ci devono essere determinate priorità che vanno rispettate. Non è la prima volta che accade con un nuovo presidente che debutta in Serie A. La stessa cosa si è vista con Sensi, poi con Della Valle e adesso con Commisso...
In passato, perlomeno, lo schifo era giustificato dall'arbitro che non aveva visto o non poteva vedere. Adesso, l'arroganza del sistema è tale che finisce per "fregarsene" pure di quello che mostrano le immagini. Va aggiunto che a supportare il sistema ci sono pure dei presunti giornalisti che fingono di non vedere quello che le immagini mostrano... ma in Italia siamo abituati anche a questo!
E non è pertanto un caso se a governare gli arbitri italiani vi è un soggetto come Marcello Nicchi che fu fatto smettere di arbitrare nel 1997, per scelta tecnica, dopo gli errori commessi durante il campionato di Serie A 1996-1997. In particolare, nella partita L.R. Vicenza-Bologna, espulse lo svedese Kenneth Andersson che aveva semplicemente chiesto di essere sostituito dal proprio allenatore. In Perugia-Napoli convalidò un gol segnato nettamente con una mano dal croato Milan Rapaić.
C'è anche un altro particolare. Visto che le scommesse sono da tempo legalizzate, la coppia di presunti arbitri Fabbri Mazzoleni ha truffato anche gli scommettitori che avevano puntato sul pareggio o la vittoria della Fiorentina.
E c'è qualche comico che continua a sostenere che quelli italiani sono i migliori arbitri al mondo.