Non è certo solo per ricordare i 25 anni dalla sua morte che Papa Francesco è andato ad Alessano, in provincia di Lecce, per pregare sulla tomba di don Tonino Bello, morto a Molfetta il 20 aprile 1993. Il motivo è per ciò che don Tonino fece e disse durante la sua missione di sacerdote, azioni e parole che sono molto vicine alla Chiesa che Bergoglio vorrebbe disegnare.

Eccone alcuni noti esempi.

La Chiesa del grembiule...
«La Chiesa del grembiule non totalizza indici altissimi di consenso, perché nell’hit parade delle preferenze il ritratto meglio riuscito di Chiesa sembra essere quello che la rappresenta con il lezionario fra le mani, o con la casula addosso. Ma con quel cencio ai fianchi. Con quel catino nella destra e con quella brocca nella sinistra, con quel piglio vagamente ancillare, viene fuori proprio un'immagine che declassa la Chiesa al rango di fantesca.»

I partiti si sono ubriacati...
«Chi state servendo, il bene comune o la carriera personale? Il popolo o lo stemma? Il municipio o la sezione? Il tricolore o la bandiera del partito? Un giorno il Signore vi chiederà conto se lo spirito che ha animato il vostro impegno politico è stato quello del servizio o quello del self-service.»


Gli auguri di Natale...
«Non sopporto l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario. Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati. I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere "una gran luce" dovete partire dagli ultimi.»

La pace...
«Non ci potrà mai essere pace, finché i beni della terra sono così ingiustamente distribuiti.»
«Chi ama la pace non ha paura di dire come stanno le cose, anche quando le sue parole rovinano la digestione dei potenti.»
Era il 7 dicembre 1992, quando don Tonino Bello - nonostante fosse da tempo gravemente malato - partì insieme a circa cinquecento volontari da Ancona verso le coste della ex Jugoslavia, da dove, una volta sbarcato, iniziò una marcia che lo portò a Sarajevo, da mesi sotto l'assedio ed il fuoco dei cecchini dell'esercito serbo.

Da questi pochi esempi si capisce quanto possano sembrare vicine, a quelle di Papa Francesco, le parole di don Tonino che, da vescovo, era sempre tra la gente... la gente comune, gli operai in sciopero, gli sfrattati...