Bologna. Fallou Sarin Sall è morto a 16 anni per sedare un litigio
Mercoledì sera, erano le 22 da poco passate, molti residenti nella zona del Parco ex Velodromo si sono affacciati alle finestre allarmati dalle grida, strazianti, che testimoniavano l'orrore di quanto era appena accaduto: Fallou Sarin Sall, 16 anni, giaceva a terra in una pozza di sangue, accoltellato insieme a un amico, mente un terzo ragazzo aveva riportato ferite meno gravi.
I soccorsi sono stati chiamati immediatamente. L'ospedale Maggiore è vicinissimo, ma nonostante i tentativi disperati, per Fallou non c'è stato nulla da fare, mentre il secondo ragazzo guarirà in una decina di giorni. Il terzo ha ricevuto solo cure sul posto, rifiutando il ricovero.
Chi lo ha ucciso è fuggito, ma è stato catturato poco dopo, ed ha confessato il delitto. Gli inquirenti stanno indagando sul movente: sembra che i genitori dell'aggressore avessero denunciato episodi di bullismo e cyberbullismo subiti dal figlio, forse da parte di alcuni membri del gruppo di Fallou.
Fallou, però, non conosceva la vittima e sembra sia intervenuto solo per sedare la lite che era scoppiata, finendo per rimanerne vittima. Sia la famiglia che il suo allenatore di football americano, così come i compagni di scuola e gli amici, hanno descritto Fallou Sarin Sall come un ragazzo gentilissimo e generoso.
Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha espresso solidarietà alle famiglie coinvolte e ha sottolineato l'importanza di prevenire questi episodi di violenza tra giovani.
Sul piano giudiziario, l'udienza di convalida per il sedicenne accusato dell'omicidio di e del tentato omicidio dell'altro ragazzo, così come del porto abusivo del coltello, si terrà venerdì mattina davanti al giudice del tribunale per i Minorenni di Bologna. Al momento non sono state ipotizzate aggravanti, ma le indagini continuano per chiarire l'esatta dinamica dei fatti. Il giovane è difeso dall'avvocato Simone Vincenzo Ferraioli.
Sul piano politico, poiché la vittima è un ragazzo di colore, stavolta il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, il segreatrio della Lega Salvini Premier, Matteo Salvini, non ha ritenuto che vi fossero motivi sufficienti a supporto sella sua propaganda politica per parlare e indignarsi - come suo solito - di quanto accaduto.