Il 18 agosto 2022, alle 10:30, Guido ed Ester incollarono le proprie mani al basamento della statua di Laocoonte all’interno dei Musei Vaticani per lanciare l’allarme sull’emergenza climatica e sui rischi che essa comporta per l’umanità intera. I reati cui furono condannati Ester e Guido sono il presunto danneggiamento del basamento in marmo del gruppo scultoreo - lo stesso su cui sono incollati due QR Code per le audioguide. Dopo pochi minuti dall’inizio dell’azione, l’intera sezione del museo fu evacuata e alle persone presenti in supporto agli attivisti fu sequestrato il cellulare, unico strumento capace di garantire la tutela dei partecipanti. 

Guido, 61 anni, partecipante all’azione disse: “Ho partecipato all’iniziativa di Ultima Generazione perché da anni vedo un mondo in rovina a causa dell'insaziabile avidità umana, che vede nel mondo solo una risorsa da sfruttare senza limiti. L'economia estrattivista, in nome di una illusoria crescita infinita, sta portando al collasso ecologico e climatico. La nostra casa è in grave pericolo e il genere umano con essa”.

Il Tribunale di Prima Istanza del Vaticano, il 12 giugno del 2023, aveva condannato a nove mesi di reclusione e al pagamento di un risarcimento di 28.000 euro per Ester e Guido, i due cittadini aderenti ad Ultima Generazione, che l’estate del 2022 si erano incollati al basamento del Laooconte ai Musei Vaticani per sensibilizzare sulla crisi climatica in atto.

Nonostante la  solidarietà espressa e la spiegazione della simbolica azione commessa, trattandosi di poche gocce di colla sul basamento che supporta la statua, al contrario dello sticker QR code per le audioguide che è incollato sul basamento originale della statua, il Vaticano aveva deciso di condannare e chiedere una cifra di risarcimento esorbitante a Ester e Guido, portatori di un messaggio di non violenza e amore.

Oggi, 14 febbraio 2024, la Corte d’Appello della Città del Vaticano nell’udienza  convocata alle ore 9.00, dopo aver ascoltato Ester e la difesa, ha fissato la nuova udienza per il 12 marzo alle ore 9.00. Non era presente Guido, in quanto il suo lavoro di assistenza agli anziani non gli ha permesso essere a Roma, ma Ester ha letto in Aula un suo messaggio rivolto alla Corte.

Durante lo svolgimento dell’udienza, la difesa ha sostenuto la mancanza del dolo negli imputati, ossia la mancanza dell'elemento psicologico del reato. Il venire meno della volontà di commettere il reato da parte di una persona che ha commesso un fatto che ipoteticamente può integrare un reato è causa diretta di assoluzione. La parte civile come prova ha portato dei fascicoli con articoli di stampa del giorno dell’azione, che la difesa ha chiesto di non accogliere come documentazione, in quanto i termini per la presentazione erano scaduti con il giudizio di primo grado; ma il giudice ha ritenuto ugualmente di accoglierli. Questo è prova di uno squilibrio di potere nei confronti del Vaticano.

“Io e Guido abbiamo fatto questa azione per amore e cura, assolutamente senza violenza. Che cos’è la violenza? È rimanere indifferente davanti allo sfracello, o è cercare una via per portare l’attenzione affinché il disastro venga arginato. La difesa ha sostenuto la mancanza del dolo negli imputati, ossia la mancanza dell'elemento psicologico del reato. Non abbiamo mai avuto intenzione di creare un danno, ma di lanciare un grido di allarme”, ha dichiarato Ester

La richiesta degli ambientalisti era quella di istituire un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato le cui riserve dovrebbero essere ottenute attraverso l’eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), con la tassazione degli extra-profitti delle compagnie fossili, con il taglio di stipendi, premi e benefit ai loro manager, con l’eliminazione delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari. Per i due imputati il Governo italiano, come i precedenti, non ha alcuna intenzione di affrontare i problemi strutturali alla base della crisi ecologica e sociale in corso.