Aggressione ad un medico di medicina generale nel suo studio: Bisogna porre un freno!
Si assiste ogni giorno di più ad aumento di questi casi di aggressione. In realtà sono tutte facce della stessa medaglia. Da più parti leggiamo di aggressioni, omicidi, occultamenti di familiari nel congelatore, mamme che partoriscono e seppelliscono i figli.
Esiste a mio giudizio un problema legato molto alle realtà virtuali dei social, molti hanno due facce, due personalità e sono "confusi".
Un paziente il 17 settembre che ha trovato tempi di attesa lunghi per ricevere la visita presso il medico di base che opera nell’ambulatorio con sede a Pirri, una frazione della città metropolitana di Cagliari, durante la discussione accesa con il medico, lo ha anche colpito ferendolo gravemente.
Sono così intervenuti gli agenti della squadra volante della Questura di Cagliari e il 118. Il medico è stato portato in ospedale e per l’aggressore è poi scattato l’arresto.
La Direzione della ASL 8 “condanna con forza il gesto di violenza del paziente ed esprime tutta la sua solidarietà per il professionista gravemente ferito. Il medico – riferisce Marcello Tidore, direttore generale della ASL di Cagliari - è stato dimesso dal Pronto Soccorso del SS. Trinità della ASL 8 con una lunga prognosi e un percorso sanitario complicato che non gli permetterà di lavorare per molto tempo. Il professionista è stato brutalmente aggredito e colpito nel suo ambulatorio. Un gesto assolutamente deprecabile, la violenza non ha mai alcuna giustificazione. Condanniamo qualsiasi aggressione o minaccia fisica e verbale a medici e professionisti che operano in sanità”.
Appreso del fatto, immediato è il messaggio solidale dell’assessore alla Sanità, Armando Bartolazzi: “Sono sconcertato dalla notizia dell'aggressione a danno del collega medico che stava semplicemente svolgendo il suo lavoro. Dopo l'ultimo episodio a Foggia, che mi ha lasciato disgustato, non posso che condannare fermamente questo atto di violenza, come condanno ogni gesto vile rivolto a medici e al personale sanitario che tutti i giorni si mettono al servizio dei pazienti e dei cittadini. Esprimo a nome dell'assessorato e della giunta tutta la solidarietà e la vicinanza al collega, sperando che gesti del genere non si ripetano mai più”.
Tra gli attestati di solidarietà per il medico di base aggredito nel suo ambulatorio a Pirri che stanno ancora giungendo in queste ore, è fortemente sentita la vicinanza anche della Segretaria Nazionale Uil fpl Sanità, Fulvia Murru, che commenta a Quotidiano Sanità: “La questione delle aggressioni nei luoghi di lavoro all'interno del settore sanitario è diventata sempre più allarmante. I numerosi casi gravi, come quello avvenuto a Cagliari e così come i tanti altri che si sono verificati anche nelle altre regioni italiane che riporta la cronaca nazionale di questi giorni, si stanno sempre più moltiplicando. Medici, infermieri e personale sanitario si trovano ormai giornalmente a dover affrontare situazioni di violenza verbale e fisica, compromettendo non solo la loro sicurezza, ma anche la qualità delle cure fornite ai pazienti”.“Come spesso denunciato dalla nostra organizzazione – prosegue la Segretaria Uil fpl Sanità - le cause di queste aggressioni sono tante e possono includere l'alta pressione lavorativa, la grave carenza di personale, lo stress psicofisico dovuto a situazioni di emergenza, l'ansia e la preoccupazione dei pazienti e dei loro familiari, ma spesso anche forme di maleducazione e non rispetto del lavoro dei tanti professionisti”.“È fondamentale che si intervenga con urgenza per garantire ambienti di lavoro sicuri, dove il personale sanitario possa operare senza timore per la propria incolumità. E per affrontare questa emergenza, è necessario implementare la formazione specifica per il personale sanitario sulla gestione dei conflitti e delle situazioni di crisi, affinché siano in grado di riconoscere segnali di aggressività e adottare misure preventive”.“Ancora, occorre potenziare la sicurezza negli ospedali e nelle strutture sanitarie attraverso l’assunzione di personale di sicurezza dedicato e la creazione di sistemi di allerta rapidi ed efficaci. Va inoltre sensibilizzata la popolazione attraverso campagne informative che chiariscano il valore del personale sanitario e l'importanza di un comportamento rispettoso verso di loro. Occorre poi sviluppare politiche di sostegno per le vittime di aggressioni, garantendo loro un accesso a servizi di supporto psicologico e legale completamente gratuito”.“È tempo di prendere una posizione forte, contraria a qualsiasi forma di violenza nei confronti di chi si dedica alla cura e al benessere degli altri. Bene inasprire le pene per chi aggredisce il personale sanitario ma solo unendo le forze tra istituzioni, associazioni di categoria e comunità possiamo costruire un ambiente lavorativo più sicuro e rispettoso” – conclude Murru.
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