Emilio Pasquini, insigne dantista, illustra alcuni caratteri essenziali dell'opera di Benvenuto da Imola, commentatore della "Commedia", nell'àmbito di un lavoro di ricerca svolto dagli alunni del Liceo Classico della città. La perenne vitalità dell'opera dantesca rende ancora attuale anche la figura di un commentatore medievale, che con il suo latino popolaresco, vigoroso e vicino al parlato (la cui traduzione esigerebbe, osserva Pasquini, la penna acuminata, potente e pulsante di un Pasolini per poter essere aderente e degna) seppe chiarire molti punti oscuri del "poema sacro" in cui si erano fusi "cielo e terra", e contribuire largamente alla sua conoscenza.