Per presentare il programma per le prossime elezioni europee, i (post) fascisti di Fratelli d'Italia (o se si preferisce di Parenti d'Italia) si sono riuniti per tre giorni a Pescara per la conferenza programmatica titolata "L'Italia cambia l'Europa".

A sottolineare l'importanza dell'appuntamento, la presenza di 135 relatori, quella di 2200 delegati, quella di 150 volontari di Gioventù Nazionale e l'assegnazione del nome che è stato dato alle sale dove si "esibiranno" i convenuti, che richiamano le cinque giornate di Milano, la rivoluzione ungherese del '56 e la battaglia di Vienna, a cui - secondo la leggenda - si deve l'invenzione del croissant (sicuramente non è vero, ma il croissant è buono... e mi andava di ricordarlo)!

L'appuntamento, secondo i (post) camerati, non è importante solo per FdI, ma addirittura per l'intera Italia! Pertanto, sulla base di tale affermazione, è inutile riportarne altre a descrizione dell'iniziativa, dato che non potranno che esserne da meno.

Quindi, stabilito l'esito epocale dell'appuntamento, in attesa dei fuochi d'artificio di sua eccellenza Giorgia Meloni che concluderà l'evento con un intervento che è previsto per domenica a fine mattinata, per il momento ci possiamo accontentare e godere delle dichiarazioni già rilasciate da alcuni dei sottoposti alla premier.

Riportiamo, ovviamente, quelle più significative.

Gennarino Sangiuliano, ministro dell'atrui cultura:"Vogliamo costruire un nuovo immaginario italiano nel mondo! L'Europa è una grande costruzione giuridica, ma prima culturale.  ...  Quando sono arrivato al ministero non mi sono messo a fare il mero erogatore di spesa, ma mi sono dato anche una prospettiva culturale [ah ah ah, ndr]. Fra qualche tempo inaugureremo a Firenze il Museo della Lingua italiana e stiamo creando a Bologna il Museo della Civiltà italiana. Abbiamo già firmato un protocollo con la Regione e con il Comune. Sono atti concreti con un retroterra fortemente culturale per reagire alla decadenza dell'Europa e al nichilismo e per affermare una vitalità prima culturale che poi può tradursi anche in una vitalità politica". 

Non voleva essere da meno un'altra ministra meloniana, quella dello pseudo-lavoro, Marina Calderone:"Nella nostra visione del mercato del lavoro abbiamo un punto fermo: l'Italia è fondata sul lavoro e non sul sussidio.  Aabbiamo intrapreso un percorso, certamente non facile, una riforma importante. Siamo a un anno dal decreto 1 maggio 2023, che è assolutamente corretto. Se siamo a una percentuale dell'occupazione più alta di sempre, il 62%, e della disoccupazione più bassa di sempre, anche quella giovanile, è perché gli strumenti che prima consegnavano a una condizione di tranquillità nella percezione del sussidio hanno visto una modifica importante".

La ministra Calderone si è però dimenticata di dire che il reddito di cittadinanza non è stato abolito, ma gli è stato solo cambiato nome, cercando di renderlo più umiliante per chi ne avesse bisogno. I lavori di cui parla sono spesso lavoretti e l'unica cosa utile che questo governo poteva fare per il lavoro (e per il Paese), approvare il salario minimo, non l'ha fatta. I suoi fantastici risultati, sono il frutto di tagli di spesa e previsioni di bilancio fantasmagoriche che prenderanno corpo nella loro drammaticità con i futuri dati della produzione industriale, sempre più in costante calo, e del commercio estero, che ci dice che in Cina non stiamo più esportando un bel nulla e che anche verso la Germania le esportazioni hanno iniziato a calare.

Ma in compenso possiamo esultare per quanto ha affermato senza mezzi termini e da buon commerciale (prima di fare il ministro della Difesa vendeva armi in giro per il mondo per conto di Leonardo), il ministro Crosetto, ovvero l'orco buono di Giorgia Meloni:"Senza bisogno che arrivi Trump alla presidenza americana, vedrete quanto saranno duri con chi non arriverà al 2% del Pil per la spesa per la difesa, a quel punto chi non raggiungerà quella percentuale diventerà una nazione non di serie B, ma addirittura che non potrà sedersi ai tavoli internazionali, perché nessuno passerà più sopra questa cosa e diventerà una parte fondamentale per avere credibilità nel mondo".

E qual è il problema? Già adesso il governo di cui fa parte non è in grado di soddisfare le garanzie costituzionali per istruzione, giustizia e, soprattutto, sanità, quindi.... perché non aumentare la spesa militare portandola al 2%?

È assolutamente logico! Così ad un malato oncologico, invece di offrirgli un costosissimo piano di cure, sarà sufficiente dargli una bomba a mano in modo da farsi esplodere e farla finita... in questo modo avremo la possibilità di soddisfare al meglio la corsa al riarmo.

E per concludere nel migliore dei modi - anche se si potrebbe continuare all'infinito nel riportare il prodotto dell'intellighentia del partito meloniano - come non diffondere urbi et orbi l'ultima uscita di suo cognato, Francesco Lollobrigida, ministro della Coldiretti?

Sempre dal palco di Pescara, il cognato dei cognati ha detto che vuol cambiare l'articolo 32 della Costituzione, per aggiungere questo passaggio: "la Repubblica garantisce la sana alimentazione del cittadino. A tal fine persegue il principio della sovranità alimentare e tutela i prodotti simbolo dell'Identità nazionale".

Per "lollo" la sana alimentazione del cittadino è ad esempio la carne degli allevamenti intensivi supportati da Coldiretti, quella all'antibiotico o al veleno per topi che rischia pure di finire nel prosciutto dop... ma solo dopo averne aggiornati i disciplinari. Resta però da scoprire quali siano i prodotti simbolo dell'identita nazionale, dato che possiamo già iniziare a scartare patate, pomodori, melanzane, ravanelli, lattuga, fagioli...