Come è noto, Salvini è un devoto baciapile che alla prima occasione non manca di sventolare rosari e vangeli mentre incita la folla a scagliarsi contro gli "immigrati" che rubano il pane agli italiani (che per questo in mare devono essere abbandonati al loro destino), oppure non manca di far sapere alla stessa folla, a cui si rivolge in un comizio a Pietrelcina, che lui è in realtà lì per pregare Padre Pio per la guarigione di Noemi...
Salvini deve essere così distratto dalla sua profonda e convinta fede, tanto che non deve essersi accorto che la fiducia in Armando Siri, animatore della scuola di formazione politica della Lega, oltre che teorico della flat tax e sottosegretario al Mit, forse non è così ben riposta.
Celo fa sapere Report nell'anticipazione di un servizio che lo riguarda e che andrà in onda nella serata di lunedì. L'inchiesta di Report, realizzata da Claudia Di Pasquale con la collaborazione di Lorenzo Di Pietro, Cataldo Ciccolella e Norma Ferrara è relativo all'acquisto di una palazzina da parte di Armando Siri.
Il problema è che per tale acquisto vi è il sospetto del reato di riciclaggio.
Si tratta di una palazzina di sette appartamenti situata a Bresso, Milano, ed acquistata da Siri lo scorso gennaio, intestandola alla figlia.
Fin qui, naturalmente, nulla di male. Il problema potrebbe però risiedere nel fatto che la somma di 585mila euro da lui spesa per l'acquisto dell'immobile proviene da un mutuo acceso presso una banca di San Marino.
A gestire questa operazione - secondo quanto riporta Report - è stata "l'agenzia immobiliare di Policarpo Perini che nel 2013 era candidato come sindaco di Bresso proprio con il partito fondato da Siri, Italia Nuova. Policarpo è anche padre di Marco Luca Perini, a capo della segreteria di Siri al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti".
Purtroppo per Siri, però, il notaio che ha stipulato l'atto di compravendita dell'immobile ha inviato una segnalazione alla Banca d’Italia, indicando l'operazione come sospetta.
In attesa di capirne di più dalla messa in onda del servizio, la Procura di Milano ha già aperto un'inchiesta, anche se al momento senza ipotesi di reato, né indagati.