Le prossime elezioni europee per insediare a Bruxelles (e a Strasburgo) i parlamentari della X legislatura, per numero di elettori, saranno le seconde a livello mondiale, dietro solo dalle elezioni federali indiane.
Saranno gli elettori dei Paesi Bassi i primi a recarsi alle urne, dove i seggi apriranno il 6 giugno. Circa 450 milioni le persone con diritto di voto. Il 7 giugno apriranno i seggi in Irlanda e Repubblica Ceca. L'8 giugno sarà il turno degli elettori di Lettonia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Malta e Italia, unico paese con la Repubblica Ceca a consentire di votare in due giorni diversi.
La giornata elettorale vera e propria sarà però domenica 9 giugno, quando saranno 20 gli Stati membri ad andare al voto, portando alle urne più di due terzi dell'elettorato dell'UE.
Il conteggio dei voti avverrà simultaneamente e inizierà con la pubblicazione delle prime stime nazionali alle 18.15 di domenica, culminando con le prime proiezioni continentali sulla futura composizione del Parlamento Europeo previste per le 20.15 di domenica sera.
Da quel momento inizierà una maratona notturna europea con lo staff del PE che aggiornerà progressivamente i risultati provenienti da tutti gli Stati membri. Il conteggio si protrarrà fino all'alba di lunedì 10 conoscerà le "collocazioni", tra destra e sinistra, degli oltre 700 nuovi eletti.
Le regole, l'età dei votanti e dei candidati variano da Paese a Paese. Belgio, Bulgaria, Grecia e Lussemburgo sono gli unici Stati con voto obbligatorio. L'Estonia è l'unico Paese che permetterà il voto online. In Austria, Belgio, Malta e Germania si potrà votare a partire da 16 anni, dai 17 in Grecia. In tutti gli altri Stati l'età richiesta è 18 anni.
I candidati dovranno avere almeno 25 anni in Grecia e in Italia, almeno 23 in Romania, 21 in Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia e Cipro, mentre negli altri la soglia minima è 18.