Il Santo Padre Francesco ha ringraziato l'Eminentissimo Signor Cardinale Gerhard Ludwig Müller alla conclusione del suo mandato quinquennale di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e di Presidente della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”, della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale, ed ha chiamato a succedergli nei medesimi incarichi Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Luis Francisco Ladaria Ferrer, S.I., Arcivescovo titolare di Tibica, finora Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Con questa breve comunicazione rilasciata dalla Sala stampa, il Vaticano ha comunicato che Gerhard Müller (nell'immagine in alto), 69 anni, nominato dal papa emerito Benedetto XVI nel 2012, sarà sostituito da quello che era il suo vice, l'arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer, nell'incarico di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. 

Ladaria Ferrer, 73 anni, è originario dell'isola di Maiorca nelle Baleari, è stato nominato sacerdote il 29 luglio 1973. Nel 1975 ha conseguito il dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana. Dal 1984 è ordinario di Teologia dogmatica alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana e, dal 1986 al 1994, vice-rettore della medesima università. Nel 1995 è stato nominato consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede e, nel 2004, segretario generale della Commissione Teologica Internazionale. Il 9 luglio 2008 è stato eletto arcivescovo titolare di Tibica e nominato segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede. È stato nominato vescovo nel 2016 ed il 2 agosto è stato nominato da papa Francesco presidente della Commissione di studio sul Diaconato delle donne e, come papa Francesco, appartiene alla comunità dei Gesuiti.

A Ladaria Ferrer, per sua stessa ammissione, non piacciono gli estremismi e dice di preferire la via mediana nell'affrontare i problemi, come la via giusta da seguire.

Al contrario, Müller è stato uno dei numerosi cardinali che in Vaticano hanno pubblicamente osteggiato papa Francesco per le sue aperture alla discussione su tematiche che all'interno della Chiesa sono state sempre liquidate rapidamente e senza ripensamenti.

Le posizioni di Bergoglio espresse nell'Amoris Laetitia, le sue dichiarazioni a favore di un atteggiamento più comprensivo della Chiesa sui divorziati, "nessuno può essere condannato per sempre", sono state criticate da Gerhard Müller che, suo malgrado o meno, era diventato una specie di punto di riferimento per i conservatori che si oppongono all'attuale pontefice.

Secondo molti, però, il vero motivo di quello che viene considerato un vero e proprio licenziamento riguarderebbe la gestione dei casi di pedofilia da parte della Congregazione per la Dottrina Fede, cui spettano le condanne dei preti che commettono abusi sessuali sui minori.

Ma a far decidere al Papa la rimozione di Müller è forse stata l'indagine ufficiale da parte della magistratura australiana nei confronti del cardinale George Pell, coinvolto in un'inchiesta sulla pedofilia. Di quella vicenda si era occupata anche la Pontificia Commissione per la tutela dei minori cui apparteneva anche Marie Collins, in passato vittima di abusi, dimessasi accusando il porporato tedesco di mancata cooperazione.