Un paio di giorni fa, un ministro del Governo del cambiamento, Gian Marco Centinaio ha detto in un'intervista a Repubblica che per lui la nuova pista dell'Aeroporto di Firenze non s'ha da fare.
Centinaio, in qualità di ministro dell'Agricoltura e del Turismo non si capisce bene che cosa abbia a che vedere con temi che riguardano soprattutto infrastrutture e sviluppo... in ogni caso, essendo un ministro del Governo ed un esponente non certo di secondo piano di uno dei partiti che ne fanno parte, la Lega, la sua dichiarazione non può non avere un peso.
Per chi non sapesse di cosa si stia parlando, l'aeroporto di Firenze Peretola, intitolato ad Amerigo Vespucci, era nato inizialmente come una pista per piccoli aerei da turismo. Nonostante la vicinanza dell'aeroporto di Pisa ed il miglioramento delle infrastrutture di collegamento tra le due città, i politici fiorentini alla regione Toscana, alla metà degli anni '80, si adoperarono per far diventare Peretola un vero aeroporto, sfruttando anche gli investimenti collegati ai mondiali di calcio di Italia 90.
Nel 1992 si inaugurò l'aerostazione arrivi e, dopo due anni, quella partenze. Infine, nel 1996 la pista già allungata a metà degli anni '80 venne ulteriormente espansa per 350 metri. Il problema, però, è che l'attuale pista è limitata a nord dai monti della Calvana e a sud dall'autostrada Firenze-Mare. Pertanto, a causa della sua brevità, il tipo di aerei che possono arrivare e partire da Firenze è limitato. In pratica, i grossi aerei da almeno duecento passeggeri nell'aeroporto del capoluogo toscano non possono atterrare.
Non solo, l'attuale collocazione della pista fa sì che i cittadini di alcuni quartieri di Firenze (Brozzi, Quaracchi, Piagge) vivano con gli aerei che volano sopra le loro teste... e non si tratta solo di un problema di sicurezza: quegli aerei creano inquinamento e rumore... spesso insopportabile.
Dato che quell'aeroporto forse non avrebbe dovuto mai essere costruito, dopo trent'anni è inutile tirarsi indietro ed assurdo non svilupparlo, soprattutto quando la società che lo gestisce è la stessa che si occupa anche del vicino aeroporto di Pisa, che ospita voli militari, commerciali e civili... di qualsiasi tipo.
La nuova pista dell'aeroporto di Firenze in pratica andrebbe ad incrociare l'attuale senza però più limitazioni in relazione al tipo di voli e alla loro frequenza. Attualmente, atterraggi e decolli oltre una certa ora non sono consentiti.
Inoltre, la nuova pista consentirebbe "un gioco di incastri" con la "liberazione" di terreni che porterebbe ad una significativa ristrutturazione dei quartieri di Firenze che vanno verso il centro città, con il conseguente spostamento dei mercati generali e la costruzione del nuovo stadio di proprietà della Fiorentina.
Si parla di investimenti e lavori per centinaia e centinaia di milioni di euro che produrrebbero la creazione di migliaia di posti di lavoro, buona parte dei quali permanenti.
In questi giorni, il governo del cambiamento ha chiamato a rapporto le aziende di Stato per avere qualche idea sugli investimenti da fare e da indicare nella prossima manovra finanziaria. Contemporaneamente un ministro del Governo, pare supportato anche dal ministro dello Sviluppo Toninelli, dice di opporsi ad un piano che va avanti da anni e anni e potrebbe partire tra qualche mese perché... vuole fermare il "giocattolino del giglio magico".
È vero. Quel progetto è stato sviluppato dal Pd e promosso negli ultimi anni da chi ha preso la guida del Pd... la corrente di Matteo Renzi che, proprio su quel progetto, ha personalmente investito non poco, politicamente parlando, anche quando era sindaco di Firenze.
E solo per questo motivo, un Governo che dice di essere diverso dagli altri dovrebbe bloccarlo proprio sul punto di decollare? E proprio nel momento in cui dovrebbe approfittarne, dal punto di vista della comunicazione, per far vedere che è a favore degli investimenti produttivi e che non pensa solo alle mance elettorali, come molti giudicano i contenuti della prossima legge di bilancio?
Se qualcuno riesce a vedere una logica nella dichiarazione di Centinaio è pregato di farcelo sapere.