Politica

Luca Bernardo ovvero il perfetto candidato a sindaco per una destra diversamente non fascista

Luca Bernardo è direttore di dipartimento del reparto pediatria all'ospedale Fatebenefratelli di Miliano ed è stato indicato dalla destra come candidato sindaco di Milano alle prossime amministrative.

È un rappresentante della società civile come preteso da Salvini per i candidati che rappresenteranno la coalizione di destra all'appuntamento elettorale di ottobre 2021. Ed in tal modo, finora, è stato possibile misurare il grado di civiltà del candidato che la destra vuol far diventare sindaco di Milano.


A fine dello scorso  luglio il consigliere di +Europa Michele Usuelli ha accusato Bernardo di portare con sé una pistola anche in ospedale. Come ha risposto il candidato sindaco? Così:"Io ho un porto d’armi da difesa personale. Il che vuol dire che su tutta Italia, tranne nelle aggregazioni politiche posso portare l’arma addosso: quindi idealmente anche in ospedale, in corsia, sul metro, in tram, in macchina, ovunque".

Al che il consigliere dem Pietro Bussolati aveva subito pensato di chiedere ufficialmente al Fatebenefratelli se la direzione fosse a conoscenza della vicenda. Ma Bernardo ha prontamente dichiarato: "Il Pd ignora le cose, perché se uno ha un porto d’armi da difesa personale, ha la possibilità di trasportarla ovunque e sempre e non deve avvertire nessuno per legge perché si chiama porto occulto. Il Fatebenefratelli non deve neanche rispondere".


Ma Bernardo non è solo un pediatra "possibile pistolero", probabilmente una nuova specializzazione in campo medico, ma è anche un innovatore che ha indicato una nuova via in relazione a come ci si debba approcciare al fascismo. 

Infatti, durante un incontro con i commercianti al centro commerciale nell'area dell'ex Portello, Bernardo ha risposto così ai giornalisti che gli chiedevano un commento sul caso Durigon:

"Non distinguo le persone tra  fasciste e antifasciste, ma solo in base all'esperienza e la competenza. Falcone e Borsellino sono due eroi della nostra nazione e non solo. ... Se vogliamo fare una lezione di semantica, possiamo anche farla dato che sono anche docente universitario, ma credo che la mia storia parli da sola. Non distinguo le persone in base al colore o alle idee politiche, ma in base alla competenza e all'esperienza. Non mi definisco né a, b o zeta, ma un cittadino aperto, liberale e grato alla che i nostri nonni hanno conquistato libertà tanti anni fa.  ... Sono molto distante dalle alchimie politiche, perché vengo dalla società civile. E visto che sono un medico, per me la cosa più importante è curare le persone" (fonte Repubblica).

Quindi, stando alle dichiarazioni da lui rilasciate, il fascismo non esiste e probabilmente per lui non è mai esistito. È curioso, perché la città in cui si candida a diventare sindaco è medaglia d'oro al valor militare per il ruolo rilevante avuto anche nella Guerra di Liberazione: 

"... negli anni dal 1943 al 1945, pur mutilata ed insanguinata dalle offese belliche, oppose allo spietato nemico di ogni tempo, la fierezza e lo slancio di un’implacabile lotta partigiana, nella quale fu prodiga del sangue dei suoi figli migliori, e lo travolse infine nell’insurrezione vittoriosa del 25 aprile 1945". (fonte Quirinale)

Ma in base al proprio concetto di "società civile" per Bernardo non esistono fascisti e antifascisti, bensì persone che abbiano esperienza e competenza. Pertanto, se per gente simile la logica significa qualcosa, un fascista, antisemita, sfegatato ammiratore di Mussolini è una persona che, in base ad esperienza e competenza, potrebbe tranquillamente far parte della sua giunta, nel caso Bernardo venisse eletto sindaco di Milano.

Una eventualità che ha fatto infrangere una promessa fatta in precedenza dal suo avversario alle prossime amministrative, Beppe Sala: 

"Il Dr. Bernardo è uno dei miei competitori all’elezione a Sindaco di Milano. A lui e agli altri ho deciso di non rispondere mai. Porterò avanti le mie idee e poi decideranno i milanesi chi più è degno di guidare Milano fino al 2026. Ma in questa occasione non posso esimermi dal dire la mia. Sono convinto in modo assoluto che chi non ha il coraggio di dichiararsi antifascista non sia degno di guidare la nostra città, Medaglia d’oro della Resistenza. Certi valori non sono mode, sono il frutto del sacrificio di nostri concittadini per garantire la democrazia contro ogni forma di dittatura. Di cui godiamo anche oggi".

E i partiti dell'alleanza di destra come hanno commentato l'ultima dichiarazione di Bernardo? L'hanno ignorata, come se non fosse stata detta. E naturalmente, ci sono degli opinionisti liberal, che guardano pure a sinistra, che s'indignano se qualcuno definisce questa destra come fascista. 

Ma che cosa dovrebbe fare di più per dimostrarlo?



Crediti immagine: Beppesalasindaco

Autore Gino Tarocci
Categoria Politica
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