"Dai primi dati, sembra che a queste primarie abbiano votato lo stesso numero di persone che nelle ultime, se non di più. Mi sembra un dato veramente straordinario e per la nostra candidatura una percentuale che oscilla tra il 65 e il 70% del consenso.

Ringrazio sia Martina, sia Giachetti per le telefonate ricevute poco fa. Io ringrazio loro perché credo abbiamo dato una buona immagine di confronto nella battaglia politica in questo Paese ferito.

Grazie ai tantissimi partigiani ultranovantenni che sono usciti di casa e sono andati ai gazebo a votare. Grazie perché ci avete regalato la democrazia e ancora lottate per la democrazia".



Queste le prime parole di Zingaretti pronunciate per ringraziare i suoi elettori dopo aver ricevuto da Martina e Giachetti i complimenti per il risultato ottenuto, senza attendere che terminasse lo scrutinio negli oltre 7mila seggi allestiti per le primarie del Partito Democratico.

Il milione e mezzo di persone, secondo le prime stime, che si sono recate ai seggi in gran parte hanno scelto Zingaretti come nuovo segretario del partito con una percentuale che non ammette discussioni, intorno al 70%, e neppure ulteriori incertezze, visto che in base alle regole delle primarie chi ottiene oltre il 50% dei consensi non ha bisogno del passaggio in assemblea nazionale per confermare il voto ottenuto nelle urne.

"Io penso ai delusi - ha proseguito Nicola Zingaretti - a coloro che non hanno votato alle Politiche e che oggi credo erano in fila ai gazebo, penso a quelli che si sono allontanati, che ci hanno criticato, frainteso, che non avendo più fiducia in noi hanno votato per altre forze politiche. Ho visto in questo risultato un primo grande segnale: molti sono tornati e stanno tornando in un nuovo Pd e un nuovo centrosinistra. Questo nuovo Pd sarà fondato su due parole: unità e ancora unità, cambiamento e ancora cambiamento.

Penso a chi ci ha criticato, a chi ci ha frainteso e ha votato altre forze politiche che si sono presentate con idee suggestive. Molti sono tornati, stanno tornando e torneranno nel nuovo Pd e nella nuova alleanza, un nuovo campo unitario e combattivo per voltare pagina in questo Paese. E’ un inizio, non illudiamoci, la destra è rocciosa, forte, radicata, non cederà il potere in maniera semplice. Noi siamo qui per mettere in campo una migliore ricetta di governo rispetto al governo gialloverde. E offrire un’altra strada. Basta con le trame di potere e con il gioco delle figurine di chi sta con Tizio, con Caio e con Sempronio. Sarà un’agenda nuova. Non ha senso la politica se si distanzia dalla condizione umana degli individui. Sarà una politica a misura delle persone.

Non vorrò mai essere solo, perché da soli si va più veloci ma insieme si va più lontano. Io dico agli italiani venite, entrate nel nostro partito, controllateci così sarà più facile non sbagliare di nuovo. Da domani al lavoro per voltare pagina. Io farò di tutto per essere all’altezza. Saprò ascoltare e saprò decidere. Aprirò una nuova fase costituente per il nuovo Pd.

Il nuovo Pd sarà pilastro e baricentro della nuova fase della democrazia italiana. Spalanchiamo tutto, perché l’Italia ha bisogno di un nuovo partito e questo partito per rifondarsi ha bisogno dell’Italia che c’è."


Il problema di Zingaretti è che anche Matteo Renzi si è subito congratulato con lui per il successo ottenuto, postando su Facebook il seguente messaggio: "Quella di Nicola Zingaretti è una vittoria bella e netta. Adesso basta col fuoco amico: gli avversari politici non sono in casa ma al Governo. Al segretario Zingaretti un grande in bocca al lupo. A Maurizio, Bobo e a tutti i volontari grazie. Viva la democrazia!"

Riuscirà Zingaretti ad arginare Matteo Renzi ed i suoi da ogni tentativo di continuare a controllare il partito e tenerlo in ostaggio per i suoi personalissimi interessi politici? Il problema del Pd e del centrosinistra è racchiuso in questa domanda.