Ieri le azioni di Tesla sono precipitate di oltre il 12%, con la capitalizzazione della società che è scesa da poco più di 1 trilione a 906 miliardi di dollari. Anche oggi il titolo viaggia sui valori registrati ieri, per cui non ha al momento recuperato nulla o quasi dei 125 miliardi andati in fumo martedì.

Il perché di tale tracollo?

Il fatto che Musk possa vendere parte della sua partecipazione in Tesla per affrontare l'investimento personale che deve sostenere nell'acquisto di Twitter. In molti scommettono che non potrà fare altrimenti che vendere le sue azioni. In quel caso, il valore del titolo diminuirebbe, per cui in molti hanno deciso di far cassa prima di perdere quanto guadagnato finora.

Per l'acquisto di Twitter, Musk ha promesso che gran parte della somma sarà fornita da risorse personali, il resto da prestiti finanziari che hanno come garanzia il suo patrimonio... azionario. 

Come si può capire, il tutto sembra un circolo vizioso che potrebbe avere riflessi negativi per il tycoon sudafricano, tanto da mettere a rischio pure l'acquisto del social... il che non sarebbe una buona notizia, perché dovrebbe pure pagare una penale salatissima.

L'impero di Musk, oltre a Tesla, comprende Space X, una società che progetta, produce e lancia nello spazio navette e satelliti, la Boring Company che mira a rivoluzionare i trasporti attraverso treni che viaggiano quasi alla velocita del suono e Neuralink, con cui progetta di far dialogare il cervello dell'uomo con i computer.