L'assessore Pd al Comune di Salerno Roberto De Luca, figlio del presidente della regione Campania, indagato per corruzione
E qualcosa adesso dovranno pur dire! Finora nulla. Di chi si parla? Ma di Matteo Renzi e dei suoi "pitbull" mediatici che fino a ieri credevano di aver trovato il trappolone per poter dire ai 5 Stelle, a causa del mancato finanziamento da parte di alcuni di loro al fondo del microcredito, che non potevano dare dei disonesti agli altri politici... anche loro erano ladri e truffatori.
A pensarci bene, la campagna di stampa supportata in principal modo dal Pd aveva un problema di fondo, quello di far passare i 5 Stelle come dei truffatori sì, ma al pari degli altri! In tal modo, implicitamente, anche gli altri partiti finivano però per darsi da soli del truffatore e del ladro.
Ma adesso, la palla è passata nel campo avversario. Che cosa è accaduto? Semplicemente questo. Francesco Piccinini, direttore del giornale on-line Fanpage, si è finto imprenditore del Nord con un carico di rifiuti da smaltire ed ha girato per i comuni campani parlando con politici ed assessori per sapere come poter "risolvere" il suo "problema".
Tra i politici finiti nell'inchiesta vi è anche Roberto De Luca, secondogenito di Vincenzo. presidente della Regione Campania, fratello minore di Piero (candidato alle politiche del 4 marzo), attualmente assessore al Bilancio al Comune di Salerno e candidato a sindaco della città, carica in precedenza ricoperta dal padre. I De Luca hanno tutti anche un'altra peculiarità oltre a quella di vivere di politica: sono tutti candidati del Partito Democratico!
Roberto De Luca è indagato per corruzione. Infatti, a seguito del lavoro di Fanpage si è mossa pure la Procura di Napoli che ha accusato 17 persone in relazione allo smaltimento dei rifiuti di un'azienda della Regione Campania, la Sma.
Inutile aggiungere che gli incontri tra il giornalista finto imprenditore e i vari amministratori locali sono stati filmati e che in questi si parla di accordi sottobanco e percentuali.
Altro aspetto singolare della vicenda è che quelli di Fanpage che hanno effettuato il lavoro d'inchiesta, che nei Paesi normali si chiama giornalismo, sono finiti anch'essi indagati con l’accusa di induzione alla corruzione.
Intervistato sull'argomento dalla radio di Confindustria per la trasmissione 24Mattino, queste sono state le parole di Francesco Piccinini: «Non so come finirà 'sta storia, ma noi siamo tranquilli. Non credo che nessuno sia così pazzo da venirci a cercare! Vi lascio su una suggestione, la frase con cui apre il trailer del primo servizio. La persona che abbiamo incontrato dice: "Camma sazia’ tutte quante!"»