Politica

Durigon (Lega): il parco di Latina dedicato a Falcone e Borsellino deve tornare ad essere il Parco Mussolini

A fine dello scorso aprile, il deputato leghista Claudio Durigon, sottosegretario al ministero dell'Economia e delle finanze nel governo Draghi, finì sulle pagine di tutti i giornali per una dichiarazione catturata da Fanpage in cui  diceva:

"Quello che indaga della Guardia di Finanza… il generale… lo abbiamo messo noi".

In pratica, Durigon si vantava che le Fiamme gialle si sarebbero messe a disposizione della Lega per insabbiare le inchieste che riguardano quel partito. 

La vicenda non ebbe seguito e Durigon ha conservato i suoi incarichi nel partito e nel Governo. Oggi è di nuovo agli onori della cronaca. Che cosa ha detto, stavolta?

Mercoledì, nel corso di un intervento di piazza a Latina, prima di dare la parola al segretario Matteo Salvini presente sullo stesso palco a pochi metri di distanza, Durigon ha proposto di cambiare il nome al parco cittadino, intitolato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, per assegnargli  quello originale che lo vedeva dedicato ad Arnaldo Mussolini, fratello di Benito.

Durigon, è uno dei discendenti dei tanti veneti che durante il ventennio fascista per non morire di fame nell'allora poverissimo nord-est scelsero di rischiare di morire di malaria per bonificare l'Agro Pontino. A quel periodo si deve la fondazione di Latina:

"Questa è la storia di Latina - ha detto Durigon - che qualcuno ha voluto anche cancellare con quel cambio di nome al nostro parco che deve tornare a essere il Parco Mussolini che è sempre stato". 

Strano però che Durigon non abbia preteso anche di cambiare il nome di Latina chiedendo di ripristinare quello originale di Littoria. 

Adesso, se si dice che Durigon è un fascista, dov'è lo scandalo? E perché non estendere l'etichetta a Matteo Salvini che era su quel palco e nulla ha avuto da eccepire? E come se questo non bastasse, c'è da aggiungere che la Lega, quando cadono gli anniversari dei loro assassinii, celebrano Falcone e Borsellino come degli eroi, pretendendo di rappresentarli grazie all'attività e alle decisioni dei suoi iscritti, compresi quelli eletti i Parlamento... come Durigon!

Va bene l'ipocrisia, ma a tutto c'è comunque un limite!

Autore Carlo Airoldi
Categoria Politica
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