La difficoltà di liberare l’immobile abusivamente occupato inquieta sempre più i proprietari italiani al punto che in Parlamento sono all’esame nuove disposizioni penali orientate a rinvigorire la tutela dei titolari lesi. Gli strumenti previsti dalla legislazione nazionale vigente a favore del proprietario esistono, benché in corso di revisione. Purtroppo il sistema giuridico italiano non sempre assicura una tutela rapida al proprietario, il quale rimane derubato del suo potere di fatto sull’immobile e conseguentemente del relativo utilizzo per l’illegittima occupazione da parte di un soggetto terzo; inoltre il proprietario, che dovesse decidere di agire in autonomia, si espone alla contestazione di alcune fattispecie di reato. Deve quindi sempre instaurare un procedimento davanti a un giudice e solo al momento dell’esito favorevole potrà essere coinvolta la forza pubblica; ma i tempi processuali coincidono con quelli biblici: ne sa qualcosa Giuliano Castorina, presidente del Comitato “Ridateci casa nostra!”, il quale ancora una volta sfoga tutta la sua indignazione: “L’attesa per il secondo accesso sarà giorno 10 giugno.

Nel frattempo allego l’ultima denuncia da me inoltrata circa decine di danneggiamenti. – ha commentato un affranto Castorina – Vi racconto inoltre la storia inquietante che accade dal duemila ventidue: riguarda semplicemente quella di una ragazza senza soldi, operatrice di un night e frequentante me, cui mi fa la promessa in un aereo di non vietare mai l’accesso al proprietario. Fortunatamente faccio un contratto; altrimenti avrei perso casa per sempre, comperata da me ed i miei con enormi sacrifici. In realtà invece cambierà serratura e si approprierà del bed and breakfast, dove io e la mia famiglia abbiamo speso tanto.

Le ho insegnato come gestire un b&b, le ho pagato i corsi facendomi garante persino di un prestito. Dopo la pandemia da Covid-19 la signora si permette di non farci vedere casa con le lamentele del lavoratore in nero e di cambiare successivamente la serratura di casa, dove portavo la spesa e lavoravo gratis, e pensa di appropriarsi della casa. Dato che era lei se l’era intestata furbescamente, mi ha costretto a vivere nella miseria oggi con un bambino e la mia nuova compagna, mentre lei va nei locali di pesce della provincia a mangiare ostriche senza peraltro pagare. È stata riconosciuta la morosità e segnalate diversi danni alla buca delle lettere nonché odori di fumo di erba dai vicini all’abbandono della struttura, allo strappo dei lutti dei miei genitori. Io feci diverse manifestazioni: a riguardo vennero sempre i carabinieri, che portarono in caserma alcuni amici miei, presunti colpevoli di danneggiamento secondo il maresciallo di piazza Dante ai Catania.

Noi lamentavamo un totale abbandono della struttura da parte della posseditrice abusiva, che teneva dentro lavoratori arabi in nero, che hanno preso la residenza come il padre e pure la cittadinanza italiana. Ad oggi mi ritrovo a non poter entrare in casa mia con uno sfratto convalidato da novembre e loro che lavorano tranquillamente su Booking. Dai commenti riguardo ciò, pure essi ne ridono su anche dandomi dello stupido”. L’occupazione per l’ordinamento giuridico italiano è sempre un reato, anche se il reo si trova in uno stato di vero o presunto bisogno.

Per garantire il diritto a una casa lo Stato non può temporeggiare nell’eseguire gli sgomberi, agendo a spese dei privati cittadini; ma deve semmai agire seguendo la via legale, che consiste nell’edificazione di alloggi o dell’espropriazione di private dimore pagando il giusto indennizzo: che si tratti di dare esecuzione ad un ordine di ripristino dei segni di confine tra fondi miserrimi, o di assicurare alla giustizia il più spietato boss d’una cosca sanguinaria, la discrezionalità amministrativa cessa: altrimenti, per dirla con Blaise Pascal, “non rendendo forte la Giustizia, si finirebbe per rendere giusta la Forza”.