In questa intervista ci vogliamo focalizzare su un incontro avvenuto lunedì 26 luglio, preso la sala del consiglio regionale della sede di Gorizia a cui ha preso parte il Presidente della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor, nell’ambito dei rapporti internazionali tra Italia e Slovenia.

La Dott.ssa Pamela Campoblanco è di origine Venezuelana, si è trasferita in Italia da lunga data e da sempre ha vissuto in Friuli Venezia Giulia. Ha studiato economia e commercio presso l’università di Trieste e successivamente a frequentato un master sempre nella stessa facoltà di economia.

La Dott.ssa Campoblanco è innamorata della sua regione, che trova affascinante e con un potenziale incredibile, per certi aspetti le ricorda la sua amata Caracas, difatti rispecchia molte delle sue caratteristiche, come i grandi spazi verdi, molto aperta e multiculturale, come lo è anche il Friuli, zona transfrontaliera che è sempre più borderless, una zona urbana aperta, che si distingue per la sua varietà culturale.

Nel 2011 è cofondatrice di Ermetris e nel 2019 di Fidev, di cui ricopre per entrambe le società la carica di presidente, oltre che essere membro del consiglio di amministrazione.

Appassionata di natura, letteratura, sport e tecnologia a da sempre sostenuto il concetto di innovare per migliorare, concetto che applica in larga misura anche al suo territorio con lo scopo di raggiungere un obbiettivo comune per la società.

Ma i suoi interessi non riguardano solamente la regione, difatti è sempre attenta ai rapporti internazionali in un’ottica di globalizzazione.

Da qui iniziamo con la prima domanda.

Come è nata l’opportunità di partecipare a questo incontro con il presidente della Repubblica slovena?

L’opportunità è nata grazie alla mia appartenenza al Rotary Club di Ljubljana, con il quale stiamo lavorando a diversi progetti locali ed internazionali. Senza dubbio uno dei progetti più ambiziosi è quello di eliminare il problema della plastica monouso, inizialmente dalla Slovenia e successivamente in regione. Questo tema e molto caro al Presidente della Slovenia, che ha sempre fatto sentire la sua vicinanza e offerto il suo supporto.

Durante l’incontro è stato anche possibile intavolare un discorso che riguarda gli emigrati sloveni in Venezuela, paese che attualmente si trovana in grande difficolta economica, politica e umanitaria a causa della dittatura che affligge lo stato.

Pensi che sia utopia liberare il mondo dalle plastiche ed è forse un modo di cavalcare l’onda del momento?

Credo fortemente che ci sia stato un risveglio delle coscienze a livello mondiale, la gente si sta rendendo conto che questo sistema di cose non è più sostenibile e che bisogna fare qualcosa per tutelare il pianeta terra e il futuro di tutti noi, per fare questo serve che la società abbia un ruolo attivo e progetti come il nostro sono la prova che qualcosa sta cambiando.

Quale sarà il prossimo passo per portare avanti il progetto “addio alla Plastica”?

Inizialmente il progetto riguarderà la Slovenia, che però successivamente interesserà anche i paesi vicini come Italia, Austria e Croazia. Ormai in tutto il mondo possiamo contare numerosi progetti simili il che è uno degli aspetti positivi della globalizzazione.

Sul vostro territorio invece che iniziative avete intrapreso per contrastare questo problema?

Le nostre società, sia Ermetris che Fidev, sono molto responsabili verso l’ambiente, cerchiamo di evitare gli sprechi e tracciamo tutto il percorso delle materie prime che utilizziamo, da quando vengono prodotte a quando vengono consegnate. Siamo molto attenti agli imballaggi, infatti in azienda non utilizziamo la plastica, mentre per le stampanti usiamo la carta riciclata. Questi sono solo piccoli esempi ma se ognuno facesse la sua parte sarebbe già un bel passo avanti.

Fidev ed Ermetris come si approcciano a questo argomento?

Rappresento due società che si occupano di sviluppo e progettazione di dispositivi intelligenti per il trasporto pubblico, come ad esempio contapasseggeri, termoscanner e apparecchiature per la comunicazione bordotreno, inoltre facciamo da consulenti per tutto quello che riguarda lo sviluppo delle le smart cities ed energie rinnovabili.

Il nostro intento e di rendere efficienti tutti i processi produttivi, dalla ricerca dei materiali all’approvvigionamento, ci avvaliamo solo di fornitori certificati e qualificati, in un ottica di economia circolare e valorizzazione del territorio, aumentando la qualità dei nostri prodotti e riducendo gli sprechi che poi andrebbero ad impattare sul nostro ecosistema.

Come Fidev ci impegnamo nello sviluppo delle smart cities in modo sostenibile, rendendo efficienti le infrastrutture pubbliche e private per avere delle città sempre più green. Una smart city è una città all’avanguardia, ormai le strutture sono tutte interconnesse tra di loro.

Come si applica il concetto di città intelligente alla capitale della cultura?

Per il nostro territorio è una grandissima opportunità di crescita e sviluppo, infatti Gorizia e Nova Gorizia sono state elette coma capitale europea della cultura per il 2025.

Le Capitali europee della cultura evidenziano la ricchezza della diversità culturale europea e danno una nuova visione della storia ed eredità condivise. Promuovono la comprensione reciproca e mostrano come il linguaggio universale della creatività apre l'Europa alle culture da tutto il mondo

Abbiamo già in piedi diversi progetti di riqualificazione di aree pubbliche per dare un servizio intelligente e utile per i cittadini.