Sangalli, Confcommercio: la nuova serrata imposta per decreto da Draghi costerà 15 miliardi
In una intervista pubblicata domenica dal Quotidiano Nazionale, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha espresso tutta la sua preoccupazione per le conseguenze del decreto dell'ultimo decreto del Governo Draghi per contenere l'epidemia da coronavirus in Italia, definite come ennesima mazzata per le imprese.«Secondo le nostre stime - ha dichiarato Sangalli - il prossimo lockdown di marzo-aprile causerà una perdita di oltre 15 miliardi di euro, un terzo dei quali è relativo al solo comparto di alberghi e ristoranti. Solo nella ristorazione, tra marzo e le giornate di Pasqua, andranno persi circa 2,8 miliardi. Confturismo calcola che, tra gennaio e febbraio, c'è stato un crollo di 20 milioni di presenze in Italia. Senza dimenticare il dramma vissuto da tutto il comparto della cultura e del tempo libero - cinema, teatri, spettacoli e concerti - che ha già perso un miliardo di euro nel 2020».«L'incognita delle varianti Covid è preoccupante ed è necessario accelerare la campagna vaccinale. Occorrono vigilanza ed azioni rigorose e mirate contro la pandemia, perché le imprese del terziario non possono andare avanti col sistema generalizzato del 'più chiusure', ormai insostenibile. Aumentano i rischi di cessazione definitiva delle attività e conseguenti perdite di occupazione. Senza contare che registriamo ancora forti ritardi per gli indennizzi legati ai precedenti lockdown».«Dopo un 2020 drammatico, con crolli verticali di fatturato e la chiusura definitiva di tantissime imprese, è evidente che oggi il contrasto al Covid e la difesa del tessuto produttivo sono le priorità da seguire, tenendo insieme salute e ripresa dell'economia. Questo significa lavorare affinché, nel pieno rispetto delle norme e delle regole di salute e sicurezza, vengano riviste tante restrizioni settoriali allo svolgimento delle attività».«Servono indicazioni chiare e occorre rafforzare la dotazione finanziaria - preannunciata attorno ai 10-12 miliardi - per ristorare le ulteriori perdite di fatturato, superando il meccanismo dei codici Ateco. Abbiamo chiesto al governo un incontro urgentissimo: perché il decreto 'Sostegno' ridia realmente ossigeno alle imprese e non arrivi fuori tempo massimo».