Politica

Alluvione Emilia-Romagna: un modello da cambiare

Mentre si evacuano altri comuni nel Ravennate, le vittime salgono a 13 e sui Social divampano le polemiche del 'senno di poi' su ritardi, responsabilità, burocrazia,  eccetera: se piove, il governo è ladro.

Ma le cause sono di vecchia data, non recente, e basta porsi la domanda giusta per accorgersene: quale è il massimo carico umano, industriale, agricolo, logistico che il bacino del Po è in grado di sostenere? Quale è il massimo impatto antropico sostenibile per un territorio con quelle caratteristiche idrogeologiche?

Infatti, tutta la nostra società moderna si è sviluppata 'approfittando' di una "Little ice age" durante la quale le temperature sono state ben più basse che nel Medioevo, con piogge e fenomeni atmosferici più regolari. 
Viceversa, adesso siamo in una fase di forte risalita delle temperature con il ritorno e l'accentuarsi di fenomeni atmosferici disastrosi.

Nel caso dell'Emilia, consultando i censimenti, scopriamo che quella di oggi è il frutto di un boom demografico avvenuto tra il 1871 e il 1921, con picchi anche superiori al 10% annuo, grazie all'immigrazione di quasi mezzo milione di fattori e di braccianti, principalmente dalle Calabrie.
Cioè "quando il clima era diverso" in Emilia la terra coltivabile e coltivata era molta meno, mentre le acque non canalizzate erano molte di più e scorrevano sia tra le colline della pianura padana sia dallo scosceso quanto franoso versante appenninico.

Poi, la Romagna di oggi è quella in parte creata artificialmente con le bonifiche del Fascismo che "rubarono un milione di ettari al mare", estendendo la foce del Po ben oltre le paludi che la avevano caratterizzate per millenni.

Infine, c'è l'Emilia Romagna di oggi che è quella che  ha consumato tanto suolo in sviluppo agroalimentare intensivo e logistica - beneficiando dell'essere attraversata dalle principali linee di comunicazione in una penisola che prima si spostava per mare.

Dunque, a prescindere dai piani e dai regolamenti attuati o meno o in parte, quel che il Cambiamento Climatico mette in discussione è il modello di sviluppo ed il consumo del suolo con cui - nell'ultimo secolo - la regione ha fondato il proprio stile di vita ed il proprio benessere.

E questo sarà difficile da accettare.

Non è un problema semplicemente 'emiliano', anche il Middle West e la Renania-Palatinato sono territori dove nell'ultimo secolo è notevolmente cresciuto l'impatto antropico, ma anche dove nei secoli precedenti gli stanziamenti umani erano rimasti limitati, nonostante la ricchezza delle terre.

Evidentemente per via del clima.

Autore italianblogger
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