Ormai può diventare una filastrocca. Tra ipotesi, sussurri e dichiarazioni palesi ormai il destino di MPS è diventato un caso e non c'è giorno che non spunti un'ipotesi sulla sua destinazione, causando anche una certà volatilità del titolo in Borsa.

Oltre all'ipotesi di accordo con Ubi Banca, è venuta alla ribalta anche l'ipotesi di acquisto da parte di Poste Italiane, da qualche mese quotata in Borsa.
Nonostante la diretta interessata escluda ipotesi di fusione o acquisizione, il Sole 24 Ore, in un proprio articolo, analizza la possibilità di tale soluzione indicando la politica come possibile regista di questa operazione.

Il giudizio, però, non è positivo, perché sarebbe in contraddizione con il piano industriale presentato da Poste Italiane al momento del suo ingresso in Borsa, dove la società ha dato di sé l'impronta di grande utility con interessi regolati che garantiscono cedole sicure, costanti e a basso rischio.

Una possibile sinergia, di qualunque tipo, con MPS verrebbe a contraddire questa immagine di Poste Italiane, a causa dei rischi patrimoniali che, inevitabilmente, sarebbero collegati.