Esteri

Le conseguenze del grave terremoto che ha colpito la costa dell'Albania

Lo scorso 21 settembre, poco dopo le 16 ora italiana, un terremoto di magnitudo 5.8 aveva provocato molta paura e danni, seppur limitati, nei pressi della città di Durazzo, in Albania. Scossa sentita tra l'altro in tutto il Paese.

La scorsa notte poco prima delle 4 ora italiana, questa volta del mattino, c'è stata una nuova scossa di terremoto sulla costa albanese, quasi nello stesso punto esatto di quella registrata 2 mesi fa.

Stavolta, però, il terremoto è stato molto più violento, raggiungendo una magnitudo di 6.2 ed alla prima violentissima e prolungata scossa se ne sono poi aggiunte altre 3 con una magnitudo superiore a 5.

Le conseguenze di questo terremoto, del primo e dei 3 che lo hanno seguito, sono state devastanti, soprattutto per la città di Durazzo, anche se i danni alle località limitrofe sono ancora tutti da verificare.

Finora, le vittime accertate sono circa una ventina, mentre alcune centinaia (almeno 600) i feriti. La maggior parte delle vittime si è registrata a Durazzo, dove sono crollati due hotel, mentre alcune si sono avute anche a Thumana e a Kurbin, rispettivamente a 20 e 50 chilometri da Tirana.

Il terremoto più grave che aveva colpito l'Albania negli ultimi anni anni risaliva al 1979, di magnitudo 6,9. Allora le vittime furono 136 e oltre 1.000 i feriti.

Dopo una telefonata del premier albanese, Edi Rama, a quello italiano Giuseppe Conte, un primo nucleo di soccorritori della nostra Protezione Civile è partito alla volta di Durazzo, dove è giunto nel primo pomeriggio.

Inviati diversi mezzi e oltre duecento uomini tra team dei Vigili del Fuoco e squadre USAR di ricerca e soccorso, personale medico AREU della Regione Lombardia, volontari delle colonne mobili delle Regioni Puglia e Molise, unità cinofile dell'UCIS e della Guardia di Finanza, oltre a tecnici del Dipartimento della Protezione Civile.

 

 

 



Autore Piero Rizzo
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