Il commercio al dettaglio, unica voce dell'economia interna al nostro Paese che sembrava creare fiducia negli operatori, a maggio 2019, come fa sapere l'Istat, è stimato in calo.

Rispetto ad aprile, il dato congiunturale ci dice che le vendite al dettaglio sono diminuite del -0,7% in valore e del -0,8% in volume, sia le vendite dei prodotti alimentari (-1% in valore e -1,1% in volume) che quelle dei prodotti non alimentari (-0,5% in valore e -0,6% in volume).

Riportata sul trimestre marzo-maggio, rispetto al trimestre precedente, la stima delle vendite al dettaglio diminuisce del -0,4% in valore e del -0,5% in volume, con entrambi le componenti - beni alimentari e non - in flessione.

Negativo anche il dato tendenziale, con una flessione rispetto a maggio 2018 sia in relazione al valore delle vendite (-1,8% ), che al volume (-1,5%). Anche in questo caso sono in calo le vendite di entrambi i settori, sia alimentare (-1,1% in valore e -1,4% in volume) sia non alimentare (-2,2% in valore e -1,7% in volume).

Per quanto riguarda le vendite dei beni non alimentari, le stime tendenziali sono negative in tutti i settori ad eccezione di dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni, telefonia (+2,3%), elettrodomestici, radio, tv e registratori (+0,4%) e mobili, articoli tessili, arredamento (+0,1%). In forte contrazione i settori di abbigliamento e pellicceria (-4,9%) e calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-4,8%).

Rispetto a maggio 2018, il valore delle vendite al dettaglio registra una diminuzione sia per la grande distribuzione (-0,4%) sia, in misura più rilevante, per le imprese operanti su piccole superfici (-3,6%). Continua invece la crescita, sempre più inarrestabile, del commercio elettronico (+10,6%).