Nel pomeriggio di sabato si è tenuto nella Basilica di San Pietro il Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione di 13 nuovi cardinali, il settimo da quando Bergoglio si è insediato sul soglio pontificio.

Una cerimonia che, benché celebrata all'altare della Cattedra al centro della Basilica,  nella forma si è svolta in tono minore a causa della pandemia (due dei nuovi cardinali non sono neppure venuti a Roma), mentre per quanto riguarda il contenuto è stata invece più che significativa.

Questo perché tra i nuovi cardinali nominati da Francesco compare il messicano Felipe Arizmendi, che ha trascorso molti dei suoi anni da religioso al servizio delle comunità indigene, per lo più povere, vicino al confine tra Messico e Guatemala.

Felipe Arizmendi, di opinioni progressiste sui diritti degli indigeni e dei migranti, ma fermamente conservatrici sulla sessualità, è stato vescovo nel Chiapas dall'inizio degli anni '90, al tempo della rivolta indigena guidata dall'Esercito di liberazione nazionale zapatista, di cui ha più volte appoggiato le iniziative. Uguale fervore, da parte di Arizmendi, nel sostenere i migranti che dal centroamerica attraversavano e attraversano il Messico per cercare di entrare negli Stati Uniti. 

Ma oltre a quella di Arizmendi, è da segnalare anche la nomina a cardinale dell'arcivescovo di Washington, Wilton Gregory, che diventa così il primo nero americano ad indossare la porpora:
 
"Il riconoscimento - ha detto Gregory - che la comunità afroamericana, la comunità cattolica nera, è una componente importante all'interno della Chiesa cattolica".

Queste due nomine contribuiscono a far comprendere lo sforzo di papa Francesco nel creare una gerarchia che meglio rifletta le sue priorità e la sua idea di Chiesa.

Ed è infatti questo, l'altro contenuto importante da segnalare. Adesso i cardinali sono 229, di cui 128 hanno meno di 80 anni e saranno loro che eleggeranno il prossimo papa. Di questi 128, 73 sono stati nominati da Francesco e pertanto costituiranno la maggioranza nel prossimo conclave. Non un particolare di poco conto su cui i tradizionalisti non potranno non aver riflettuto.

Per quanto riguarda la cronaca, al termine della celebrazione del Concistoro, il Papa e gli 11 cardinali presenti a Roma si sono recati in visita al Papa emerito, Benedetto XVI, nella cappella del monastero Mater Ecclesiae, come riferisce una nota dalla Sala Stampa vaticana, che ha aggiunto anche che l'incontro si è svolto "in un clima di affetto dove i cardinali sono stati presentati individualmente al Papa emerito che ha espresso la propria gioia per la visita e, dopo il canto del Salve Regina, ha impartito loro la benedizione". La visita si è conclusa poco dopo le 17.