“La priorità è assicurare servizi ai cittadini. Un Comune è chiamato a fare questo. Tutto il resto diventa secondario”.

Lo ha detto questa mattina il Sindaco Pippo Midili incontrando gli ex precari, oggi lavoratori a tempo indeterminato di Palazzo dell’Aquila, ma con contratto part time di 24 ore settimanali.

Proprio questo aspetto, a seguito di sollecitazioni da parte dei sindacati e di una parte degli stessi dipendenti, che hanno presentato istanza per l’estensione a 36 ore del loro impiego, ha indotto il primo cittadino a promuovere la riunione, nella quale Midili in maniera schietta ha sostanzialmente evidenziato la necessità di cambiare marcia nella gestione dei servizi, palesando “problematiche preoccupanti in diversi settori, che poi si ripercuotono nell’offerta dei servizi”. 

“Non ho mai detto che al Municipio c’è gente, che non lavora, – ha sostenuto Midili – ma che il 75 per cento lavora male, sì, anche per questioni, prendo per buono quanto mi è stato riferito, legate a problemi dei software utilizzati. In tal senso stiamo operando dei correttivi, anche se è incomprensibile come per anni su questo non si sia intervenuto”.

Egli ha quindi risposto alla questione del passaggio da 24 a 36 ore richiesto dal personale contrattista prima di eventuali assunzioni dall’esterno.

“Fermo restando che la norma prevede tale possibilità dopo un triennio dalla stabilizzazione e comunque in presenza di posti disponibili relativi a figure ben specifiche, l’Amministrazione oggi è nelle condizioni di trasformare i contratti di lavoro da 24 a 36 ore settimanali per i seguenti profili professionali: giardinieri, custodi cimiteriali, operai e vigili urbani, figure fondamentali per assicurare dei servizi al cittadino. Per questo ho dato dieci giorni ai lavoratori in servizio al Comune per l’inoltro di istanze di adesione. In assenza saremo costretti a rivolgerci all’esterno”.

Ha anche sottolineato che già in precedenza nei mesi scorsi nessuno ha aderito ad analoghe opportunità offerte dall’Amministrazione. In chiusura Midili ha ricordato che con una delibera del 2018 la precedente Amministrazione aveva deciso di esternalizzare dei servizi, ma che per il momento si sta cercando di evitare tale soluzione.

“Ma ciò per un tempo limitato – ha detto – perché, se i risultati non saranno quelli dovuti alla comunità, è evidente che bisognerà necessariamente cambiare rotta con la conseguenza – che nessuno si augura – che nel fabbisogno del personale del 2023 potrebbero risultare delle messe in disponibilità degli attuali dipendenti”.