Il primo ministro ungherese Viktor Orban nel suo discorso annuale sullo stato della nazione, pronunciato dal palazzo presidenziale nel castello di Buda, ha dichiarato che nei prossimi anni l'Ungheria avrà una crescita del 2% percento rispetto alla media dell'Unione europea, nonostante il rallentamento economico globale, e che il suo governo varerà nuovi provvedimenti per arginare il calo demografico nel Paese.
"Ci sono sempre meno bambini nati in Europa - ha detto Orban. - Per l'Occidente, la risposta al problema è l'immigrazione. Per ogni bambino in meno dovrebbe essercene uno che arriva per compensarne la mancanza.
Ma non abbiamo bisogno di numeri. Abbiamo bisogno di bambini ungheresi. La migrazione per noi è una resa."
E come li vuole ottenere? Con nuove misure basate su un programma di prestiti fino a poco più di 30mila euro che potrà essere progressivamente ridotto in base al numero di figli nati. Al terzo figlio, il debito sarà cancellato.
I figli alla patria sarà dunque il tema su cui Orban baserà la campagna elettorale di Fidesz (il suo partito) per le prossime elezioni europee, in seguito alle quali il premier ungherese ha auspicato che le istituzioni Ue siano poi controllate da "forze anti-migranti".
Mentre pronunciava il suo discorso, diverse centinaia di manifestanti si sono radunati fuori dal palazzo presidenziale ed altrettanti hanno bloccato un vicino ponte sul Danubio, continuando la protesta contro la cosiddetta "legge schiavista", che consente alle aziende di chiedere ai lavoratori ungheresi più straordinari, oltre 400 ore, con pagamenti dilazionati su tre anni.