Un mare di problemi si apre adesso a seguito della morte di Berlusconi
Giuseppe Conte: "Silvio Berlusconi è stato un imprenditore e un politico che in ogni campo in cui si è cimentato ha contribuito a scrivere pagine significative della nostra storia. Ha acceso e polarizzato il dibattito pubblico forse come nessun altro, e anche chi lo ha affrontato da avversario politico deve riconoscere che non gli sono mai mancati il coraggio, la passione, la tenacia. In questo momento di profondo dolore tengo a far pervenire ai suoi cari e alla sua famiglia il sincero e rispettoso cordoglio mio e del Movimento 5 Stelle".Nicola Fratoianni: "Silvio Berlusconi ha segnato la politica del nostro Paese negli ultimi 30 anni. Dalle sue scelte, dalle sue idee, dalla sua visione di Paese siamo sempre stati e saremo lontanissimi. Oggi, di fronte alla sua scomparsa, esprimiamo le nostre condoglianze alla famiglia, ai suoi cari, alla sua comunità politica".
Queste le prime dichiarazioni dalle opposizioni a commento della morte di Silvio Berlusconi, in attesa di conoscere quelle del Partito Democratico. Questi i commenti dei suoi alleati:
Matteo Salvini: "Oggi ci saluta un GRANDE ITALIANO. Uno dei più grandi di sempre, in tutti i campi, da tutti i punti di vista, senza eguali. Ma soprattutto oggi perdo un grande amico. Sono distrutto e piango raramente, oggi è uno di quei giorni. Conservo come un dono prezioso il valore della tua amicizia, i tuoi consigli, la tua generosità, il tuo rispetto, il tuo genio, i tuoi rari e affettuosi rimproveri subito seguiti da complimenti e attenzioni uniche. Hai fatto tanto per l’Italia e per gli Italiani, lasci un vuoto difficile da colmare, da oggi dedicheremo ogni nostro sforzo e tutto il nostro impegno per proseguire le mille strade che hai per primo visto e tracciato. Il più grande patrimonio che lasci su questa terra, che sono la tua splendida famiglia e i tuoi affetti, varranno mille vite ancora. Buon viaggio Silvio, amico mio".Giorgia Meloni:
Queste invece le parole di chi ha cercato, da sempre, e forse ancor più nei prossimi giorni, di ereditarne elettori e ruolo politico, Matteo Renzi: "Silvio Berlusconi ha fatto la storia in questo Paese. Tanti lo hanno amato, tanti lo hanno odiato: tutti oggi devono riconoscere che il suo impatto sulla vita politica ma anche economica, sportiva, televisiva è stato senza precedenti. Oggi l’Italia piange insieme alla famiglia, ai suoi cari, alle sue aziende, al suo partito. A tutti quelli che gli hanno voluto bene il mio abbraccio più affettuoso e più sincero. In queste ore porto con me i ricordi dei nostri incontri, dei tanti consigli, dei nostri accordi, dei nostri scontri. Ma soprattutto di una telefonata in cui Silvio, non il Presidente, mi ha fatto scendere una lacrima parlando della mamma. Ci mancherai Pres, che la terra ti sia lieve".
Nel frattempo i media, si scapicollano per esaltarne e glorificarne il ruolo da lui avuto nel condizionare le sorti dell'Italia dagli anni '90 fino ad oggi, tanto da annunciare il lutto nazionale, non ufficiale ma di fatto, con dirette non stop, trasmissioni sospese e rimandate, e via di questo passo. Naturalmente l'esaltazione di Berlusconi riguarda oltre che il mondo politico e imprenditoriale, anche quello sportivo, con allenatori e calciatori che faranno a gara per poter dichiarare il loro sconforto.
Si attendono, immancabili, i funerali di Stato e il luogo dove celebrarli. Si accettano scommesse solo alla pari per il Duomo di Milano.
Che Berlusconi abbia inciso, in modo significativo nel determinare quanto accaduto in Italia negli ultimi 30 anni è un fatto. Che il suo ruolo sia stato utile al Paese è invece poco o per nulla credibile.
La televisione commerciale è diventata un mezzo per rimbecillire gli italiani, con il supporto della tv di Stato che l'ha seguita nel voler mandare in onda programmi spazzatura in funzione dell'ascolto e della pubblicità, a discapito della qualità e della verità, tanto che la realtà dei fatti è stata distorta fino a diventare la realtà delle opinioni.
Ed è la realtà delle opinioni che è stata utilizzata per promuovere il progetto politico del partito azienda, sostenuto dai fascisti dell'ex MSI (che Berlusconi si vantava di aver sdoganato) e dai leghisti che miravano alla secessione della Padania. Un progetto politico, quello di Forza Italia, nato dalla necessità di avere in Parlamento un partito che potesse rappresentare gli interessi finanziari di Fininvest dopo la fuga di Craxi e la dissoluzione del PSI.
Interessi oltretutto mai chiariti, con la matrioska societaria creata per schermare e proteggere le fonti di finanziamento, i rapporti diretti e indiretti con la Mafia siciliana, a cui si aggiunge l'invitabile conflitto d'interessi tra l'attività imprenditoriale e quella pubblica, regolato alla fine da una legge farsa redatta da Frattini e corredata da una nota gaffe di Luciano Violante che, durante la discussione in Parlamento del ddl, ricordò pubblicamente che il governo di centrosinistra, nella seconda metà degli anni '90, aveva dato garanzie a Berlusconi che la legge Mammì sul riassetto televisivo (che avrebbe danneggiato Fininvest/Mediaset) non sarebbe stata applicata.
Nonostante Berlusconi sia stata una figura negativa per questo Paese, adesso cercheranno di farlo passare come padre della patria! Visto quanto accaduto finora non c'è da meravigliarsene.
Sarà poi interessante capire la lotta per l'eredità dell'ex cavaliere. Un'eredità che riguarderà le aziende e la politica. Sulle aziende, tutto potrebbe già esser stato deciso... si vedrà, anche se rimane da capire come potranno operare senza lo scudo politico di Forza Italia. E qui viene alla ribalta la curiosità maggiore: chi erediterà i parlamentari di Forza Italia alla Camera e al Senato? Chi erediterà l'8% dei voti di quel partito?
Tajani come sostituto di Berlusconi non è credibile, al di là della figura di Tajani. Un partito personale, per il quale il padrone non ha mai voluto nominare un erede è difficile possa sopravvivere al suo fondatore. Così si aprirà la corsa a deputati e senatori e quella agli elettori, tra estremisti di destra e centristi (di destra).
Una partita che aprirà scenari finora inesplorati, che potrebbe rafforzare gli attuali (post) fascisti al governo o potrebbe addirittura destabilizzarne la maggioranza. Bisognerà vedere il ruolo di Mediaset e le garanzie che le verranno concesse.