Dati positivi quelli resi noti oggi dall'Ista sull'andamento, dal punto di vista economico, dell'Italia, a partire dal conto trimestrale delle Amministrazioni Pubbliche, dal reddito e dal risparmio delle famiglie e dai profitti delle società.

Nel secondo trimestre 2021 l'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al -7,6%, mentre nello stesso periodo dell'anno precedente risultava pari al -12,9%.

Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con un'incidenza sul Pil del -3,6% (-8,7% nel secondo trimestre del 2020).

Il saldo corrente delle AP è stato anch'esso negativo, con un'incidenza sul Pil del -1% (-8% nel secondo trimestre del 2020).


La pressione fiscale è stata pari al 41,9%, in riduzione di 0,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, quando era stata del 42,4%.


Il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto del +0,5% rispetto al trimestre precedente. La dinamica dei prezzi (+0,4% rispetto al primo trimestre dell'anno il deflatore dei consumi finali delle famiglie) ha frenato l'incremento del potere d'acquisto, aumentato del +0,1% rispetto al trimestre precedente.


La propensione al risparmio delle famiglie è stimata al 12,9%, in flessione di -4,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Corrispondentemente, la spesa per consumi finali è aumentata in termini nominali del +5,4%.


La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 42,2%, è diminuita di -0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.


Il tasso di investimento delle società non finanziarie, pari al 22,2%, è rimasto sostanzialmente stabile in termini congiunturali (-0,1 punti percentuali).



Il Prodotto interno lordo nel secondo trimestre del 2021 è aumentato del +2,7% rispetto al trimestre precedente e del +17,2% nei confronti del secondo trimestre del 2020.

La stima della crescita congiunturale del Pil diffusa il 31 agosto 2021 era stata del +2,7% mentre quella tendenziale era stata del +17,3%.

Il secondo trimestre del 2021 ha avuto una giornata lavorativa in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2020.

La variazione acquisita per il 2021 è pari a 4,7%.

Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano un'espansione, con aumenti del 3,4% dei consumi finali nazionali e del 2,6% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono cresciute, rispettivamente, del 2,4% e del 3,2%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha fornito un contributo positivo di 3,1 punti percentuali alla crescita del Pil: +2,8 punti dai consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, +0,5 punti dagli investimenti fissi lordi e -0,2 punti dalla spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Per contro, la variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del Pil per 0,8 punti percentuali, mentre l'apporto della domanda estera netta è risultato positivo nella misura di 0,3 punti percentuali.

Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto di industria e servizi, aumentati rispettivamente del +1,5% e del +3%, e stazionario per il valore aggiunto dell'agricoltura.